Il Livorno sta vivendo un inizio di 2025 eccezionale, con sette vittorie e un pareggio nelle otto partite disputate da gennaio ad oggi. Tra i protagonisti principali di questa striscia positiva spicca Federico Russo, il numero 10 amaranto che, dopo un avvio di stagione complicato, si è imposto come figura centrale della squadra.
Numeri impressionanti per il trequartista, che ha messo a segno 5 reti in 390 minuti giocati nel girone di ritorno, l'ultima delle quali ha aperto le marcature nella trasferta vittoriosa di Montevarchi. Complessivamente, sono 7 i gol realizzati in campionato e 11 in stagione.
"Sono contento, per me, ma soprattutto per la squadra", dichiara Russo in una intervista al Tirreno. "Lo dedico alla mia famiglia e alla mia ragazza che mi seguono sempre. Questo 2025 mi sta regalando grandi soddisfazioni, sapevo che sarebbero arrivate. Mi sono sempre impegnato e non ho mai mollato un secondo. Tutto per aiutare la squadra a raggiungere l'obiettivo prefissato".
A proposito della vittoria a Montevarchi, Russo sottolinea: "Un successo non scontato. Sapevamo che avrebbero potuto metterci in difficoltà e il terreno di gioco imperfetto non ci avrebbe agevolato. Siamo stati bravissimi nell'approccio alla partita, andando subito a pressarli alti e prendendo in mano il pallino del gioco. Poi il gol in avvio senza dubbio ci ha spianato la strada".
Riguardo alla prima parte di stagione, caratterizzata da minore continuità, il giocatore ammette: "Non facile, ma come detto mi sono sempre allenato al massimo. Mi è mancato un po' il gol e per un attaccante si sa è sempre un aspetto fastidioso. Giocare nel Livorno non è semplice. Per tutti gli avversari è la partita dell'anno e in campo si chiudono lasciando poco spazio".
Le esultanze rabbiose viste in alcune occasioni nascondevano "una semplice liberazione. Personale, non avevo niente contro nessuno. A inizio stagione non era stato bene fisicamente e quello mi ha frenato. La svolta è arrivata con la condizione al 100%, mi ha permesso di esprimermi al meglio".
Sul fatto di indossare la maglia numero 10, che in passato è appartenuta a giocatori del calibro di Protti, Tavano e Vantaggiato, Russo commenta: "L'ho preso perché è il numero che sognavo sempre di indossare da bambino e mi piace. Così come avere qualche responsabilità in più. Però rispetto ai nomi che ha fatto lei posso solo inchinarmi, sono inarrivabili per me".
Parlando della forza del Livorno, il trequartista rivela: "A dir la verità, sì [me l'aspettavo così forte]. Perché vi confesso che è più difficile allenarsi tra noi che giocare la domenica. Il livello durante la settimana è altissimo. C'è grande concorrenza, tanti giocatori forti e soprattutto una profondità della rosa pazzesca. Chiunque giochi fa bene, lo avete visto".
Sul tecnico Indiani, che Russo conosce bene e che è stato uno dei motivi della sua scelta di venire a Livorno, afferma: "E' uno che non molla mai, chiede sempre il massimo e se non vai al 100% non ti fa sconti. Penso che il suo segreto sia la cura di ogni dettaglio".
Riguardo all'abbondanza di attaccanti di qualità nella rosa amaranto, Russo concorda: "Sono d'accordissimo. Ci sono veramente dei giocatori fuori categoria per la Serie D e bisogna essere bravi a sfruttare le occasioni che abbiamo essendo in tanti. E' uno stimolo quotidiano a fare il massimo".
Guardando al futuro, il trequartista non nasconde l'ambizione di rimanere a Livorno anche in caso di promozione: "Assolutamente. Una piazza bellissima e ritroverei la categoria che ho lasciato per venire qui. È un sogno restare, lo spero con tutto il cuore, anche perché si sta benissimo".
Infine, Russo parla del suo rapporto con la città: "Le passeggiate sulla Terrazza Mascagni sono qualcosa di davvero impagabile. A volte mi basta fermarmi su una panchina e rilassarmi a guardare il mare. In più, ho provato il cacciucco e mi piace tanto. Il nostro fisioterapista 'Paolino' ci invita a casa e lo cucina per noi".
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