Al termine della sfida tra Spezia e Brescia, terminata con la vittoria di misura degli ospiti (0-1), l'allenatore dei liguri, Luca D'Angelo, ha incontrato i giornalisti nella consueta conferenza stampa post-partita per analizzare l'andamento del match e rispondere alle loro domande.
Il tecnico aquilotto ha espresso il suo disappunto per un risultato che ai suoi occhi non rispecchia l'andamento della gara, sottolineando la sua frustrazione per una sconfitta immeritata.
«Non avremmo meritato di perdere ma il risultato è negativo ed è quella la cosa che mi fa arrabbiare. Però nel calcio succede», ha dichiarato D'Angelo, evidenziando come, nonostante una buona prestazione, il risultato finale sia stato sfavorevole. L'allenatore ha poi fatto riferimento a un episodio che lo ha visto protagonista: «Ho protestato in modo veemente per un’ammonizione che secondo me non c’era e sono stato espulso. E’ responsabilità mia. L’arbitro non ha determinato il risultato».
D'Angelo ha ammesso la propria reazione eccessiva, prendendosi la responsabilità dell'espulsione, ma ha tenuto a precisare che l'arbitro non è stato il fattore decisivo nella sconfitta.
Analizzando l'episodio del gol del Brescia, D'Angelo ha commentato l'errore del portiere Chichizola, pur ridimensionandone l'impatto sul risultato finale: «Chichizola ha sbagliato sul gol ma non è pensabile che la sconfitta sia stata determinata da un errore dopo 3′. C’era tempo per recuperare, abbiamo commesso altri errori. Non abbiamo perso per l’errore di Chichizola, in questi mesi si è esagerato su questo fronte».
Il tecnico ha sottolineato come, nonostante l'errore iniziale, ci fosse ampio margine per ribaltare la situazione e che la sconfitta sia da attribuire a una serie di fattori, non solo all'incertezza del suo estremo difensore, argomento su cui a suo dire si è fin troppo insistito nelle ultime settimane.
D'Angelo si è poi soffermato sull'espulsione di Cassata per doppia ammonizione: «Cassata ha preso la seconda ammonizione per fermare un contropiede, doveva evitare la prima. Ma non amo prenderla con i miei giocatori, sbagliano loro come sbaglio io».
L'allenatore ha riconosciuto l'errore del suo giocatore, ma ha preferito non puntare il dito contro di lui, evidenziando come gli sbagli facciano parte del gioco e coinvolgano sia i giocatori che l'allenatore stesso.
Un aspetto positivo sottolineato da D'Angelo è stato il sostegno del pubblico: «Il pubblico quando è entrato ci ha aiutato. Non entro in certe questioni che non conosco, io parlo di calcio. Io penso che si debba andare allo stadio per incitare e non per polemizzare, ma questo è il mio pensiero, non sono un educatore».
Il tecnico ha apprezzato l'apporto dei tifosi, esprimendo il suo personale pensiero sull'importanza del supporto e dell'incitamento allo stadio, senza voler entrare in dinamiche che non conosce nel dettaglio.
Infine, D'Angelo ha tracciato un bilancio della stagione e ha analizzato un problema che la squadra sta riscontrando con una certa frequenza: «Il discorso è semplice. Siamo partiti per centrare una salvezza tranquilla e l’abbiamo ottenuta. Anche oggi la squadra non l’ho vista nervosa. Troppo spesso passiamo in svantaggio e non sempre riusciamo a recuperarla. Anche».
L'allenatore ha ricordato l'obiettivo stagionale, che è stato raggiunto, e ha evidenziato come la squadra, pur non mostrando nervosismo, tenda a subire gol per prima, rendendo poi difficile la rimonta.
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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