Antonio Calabro, allenatore della Carrarese, non ha nascosto il suo entusiasmo dopo la vittoria ottenuta contro il Bari. Un successo di prestigio, arrivato in rimonta e frutto di una grande prova di carattere da parte di tutta la squadra. «Orgoglioso di questa squadra. I ragazzi hanno saputo soffrire e colpire», ha esordito il tecnico, sintetizzando al meglio l'andamento di una gara che ha visto la Carrarese superare un avversario di grande blasone.
Calabro ha poi analizzato la partita, sottolineando come la vittoria assuma un significato ancora maggiore considerando la forza del Bari, una squadra che, secondo le statistiche, avrebbe occupato il secondo posto in classifica se le partite fossero terminate al 50° minuto. «Questa vittoria assume ancora più rilievo se pensiamo che il Bari, oggi, sarebbe secondo in classifica se le gare terminassero al 5o’ minuto. Conoscevamo questo dato, che significava dover tenere botta nel primo tempo per poi colpire nella ripresa. Venivamo da diverse gare in cui avevamo incassato due gol, quindi era fondamentale mettere in campo la giusta strategia».
Una mossa audace di Calabro è stata quella di schierare Guarino, reduce da un infortunio, ma il giocatore ha risposto presente, dimostrando la bontà della scelta. «Abbiamo voluto rischiare mettendo in campo Guarino, reduce da un infortunio, ma il ragazzo ha risposto bene e la sua prestazione ci ha dimostrato che abbiamo fatto la scelta giusta. In generale, tutta la squadra ha fatto un’ottima gara, i ragazzi hanno saputo soffrire, spingere quando serviva e restare lucidi anche nei momenti più difficili».
Un plauso particolare è stato rivolto ai giocatori subentrati, che hanno saputo dare un contributo fondamentale alla vittoria. «Cherubini è uno di quei giocatori che emergono quando le squadre si allungano, anche per questo ho scelto di farlo entrare a gara in corso. Oggi è entrato ed è stato determinante, ma in realtà chiunque è subentrato lo ha fatto alla grande: penso a Fontanarosa, entrato in un momento di gara complicato complicato. E anche Milanese, forse, tra i nuovi, quello che finora avevo utilizzato meno, ha dimostrato grande spirito. E questo è un grande segnale, perché significa che i miei giocatori sono arrivati al punto in cui il nome che portano sul petto è più importante di quello che portano sulla schiena».
Analizzando la partita nel suo complesso, Calabro si è detto soddisfatto della gestione del possesso palla, con una sola sbavatura. Ha poi ribadito il suo orgoglio per la vittoria, frutto di un intenso lavoro settimanale. «Abbiamo gestito bene il possesso, a parte una palla persa da Zuelli in inferiorità numerica. Questa vittoria mi inorgoglisce: a fine gara arrivo esausto perché i 100 minuti di partita sono solo la punta dell’iceberg rispetto a tutto il lavoro che facciamo in settimana. Ma le emozioni, quelle vere, le vivo durante la partita. Stiamo compiendo qualcosa di importante, oggi abbiamo battuto un avversario blasonato ma era già capitato, nel corso del campionato, di battere squadre la cui storia parla da sé».
Infine, Calabro ha mantenuto un profilo basso per quanto riguarda la classifica, ricordando come il campionato sia ancora lungo e competitivo. «La classifica? È troppo corta per fare calcoli: basta un attimo per tornare giù. Pensiamo una partita alla volta». Il tecnico ha preferito non sbilanciarsi su obiettivi a lungo termine, concentrandosi invece sulla prossima partita. Un pensiero finale è stato dedicato a Mattia Finotto, protagonista in attacco. «Ha qualità, e su questo non c’è dubbio, ma l’essere completamente integrato con il progetto Carrarese gli permette di metterci sempre quel qualcosa in più che fa la differenza e gli fa fare cose a livelli altissimi».
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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