Da sei portieri a nessuna certezza: l'incredibile stagione della Vibonese

La Vibonese di questa stagione ha trasformato la propria porta in una vera e propria girandola, un'alternanza continua che ha visto ben sei estremi difensori diversi avvicendarsi tra i pali. Una situazione anomala per una squadra che avrebbe avuto bisogno di un numero uno indiscusso, un baluardo capace di guidare la difesa con carisma e affidabilità.

Il primo a ricevere le chiavi della porta rossoblù è stato Filippo Illipronti, ex promessa del vivaio dell'Atalanta. La sua permanenza, che inizialmente sembrava poter garantire stabilità al reparto, si è conclusa prematuramente con il suo trasferimento all'Ugento.

Contestualmente, la società ha dovuto fare i conti con l'esperienza negativa del giovane Scarpato, classe 2005. Il suo momento più significativo è arrivato nella sfida contro il Pompei, un vero battesimo di fuoco caratterizzato da tre reti subite, di cui due derivanti da errori grossolani del portiere. Questa prestazione ha segnato il suo destino, spingendolo verso il Manfredonia.

In un tentativo di scommettere sulla freschezza assoluta, la Vibonese ha dato spazio al giovanissimo Fabio Marano, classe 2007, che ha fatto il suo esordio nel secondo tempo della partita contro la Scafatese riuscendo a mantenere la porta inviolata. Un segnale promettente ma troppo effimero per lasciare un'impronta significativa.

Nel finale del girone d'andata, la responsabilità è passata a Lorenzo Brusca, altro portiere classe 2005, appena rientrato da un'operazione al menisco ma considerato pronto per scendere in campo. Dopo appena un paio di partite, il mercato invernale ha portato ulteriori cambiamenti con gli arrivi di Giovanni Bolzon e Davide Bifulco, entrambi classe 2006, chiamati a contendersi il posto da titolare.

Sei portieri in una sola stagione rappresentano un dato che evidenzia le difficoltà della Vibonese nel trovare stabilità nel ruolo più delicato della squadra. Un valzer che ha visto susseguirsi troppi interpreti e che, probabilmente, avrebbe richiesto una guida sicura sin dall'inizio per garantire continuità e sicurezza al reparto difensivo.