La trasferta contro la Feralpisalò: un tabù da sfatare per il Padova

Il Padova si prepara a una difficile trasferta domenica allo stadio "Turina", dove dovrà affrontare la Feralpisalò in una partita che si preannuncia molto complicata. Lo storico degli incontri parla chiaro: i biancoscudati non hanno mai vinto nella tana dei Leoni del Garda, avendo rimediato nel corso degli anni tre pareggi e quattro sconfitte.

Una vittoria in questa trasferta sarebbe fondamentale per mantenere a distanza di sicurezza il Vicenza, che domenica - due ore prima - ospiterà l'Arzignano al Menti in un derby dove parte nettamente favorito.

Il primo confronto tra Padova e Feralpisalò risale a dieci anni fa, precisamente al 27 settembre 2015, quando la partita terminò 1-1 con il vantaggio di Fabiano sul finire del primo tempo e il pareggio di Romero nella ripresa. Nella stagione successiva arrivò la prima sconfitta per 2-1 (3 aprile 2017), con la doppietta di Braccaletti nel primo tempo a favore dei verdeazzurri e l'inutile rete di Altinier nella ripresa.

Un altro pareggio per 2-2 si registrò il 5 novembre 2017, nella stagione culminata con la promozione in Serie B: tutti i gol nei primi 37 minuti, con il vantaggio di Belingheri, il controsorpasso gardesano firmato Guerra e Ferretti, e infine la rete di Capello a ristabilire la parità.

Seguirono tre sconfitte consecutive: 1-0 il 16 novembre 2019, con il Padova che terminò la gara in nove uomini per le espulsioni di Gabionetta (rosso diretto) e Ronaldo (doppio giallo nel recupero); 3-1 il 22 novembre 2020, nonostante l'illusorio vantaggio di Della Latta a venti minuti dal termine, vanificato dalla successiva doppietta di D'Orazio intervallata dal gol di Miracoli; 1-0 il 25 ottobre 2021 con Miracoli ancora decisivo, sostituito nell'ultimo quarto d'ora da Spagnoli, che domenica sarà ex di turno.

L'ultimo confronto dell'1 febbraio 2023 è terminato invece a reti inviolate, stesso risultato con cui si è conclusa la partita d'andata all'Euganeo. Una settimana prima dell'inizio del campionato, sempre all'Euganeo, si è giocata la sfida del secondo turno di Coppa Italia di categoria, vinta 3-2 dal Padova ai supplementari grazie alla rete di Varas al 118° minuto. I tempi regolamentari si erano chiusi sul 2-2 con il vantaggio iniziale di Russini, il ribaltone gardesano con il rigore del padovano Voltan e il gol di Zennaro, e infine il pareggio di Capelli. Queste partite rappresentano anche gli unici due precedenti tra i tecnici Andreoletti e Diana.

Durante un'intervista alla trasmissione Biancoscudati Channel, l'allenatore del Padova ha commentato le parole pronunciate dal patron Oughourlian, che aveva definito "senza senso" la protesta dei tifosi di disertare l'Euganeo: "Da allenatore all'interno di una stagione molto positiva quello che mi dispiace di più e ci penalizza è la distanza con il tifo organizzato. La storia è molto più vecchia del mio percorso, vorremmo giocare con il nostro pubblico più numeroso possibile e oggi purtroppo per tanti motivi non è possibile. È oggettivo che c'è tanta distanza tra le parti e ci vuole buon senso da parte di tutte le componenti".

Andreoletti ha poi aggiunto: "In mezzo ci sono un allenatore, una squadra che gioca e chi fa comunicazione: sottolineare ogni volta ogni mezza frase sbagliata, le virgole, i puntini da una parte e dall'altra non fa bene al Padova. Ripeto: ci vuole buon senso da entrambe le estremità ma chi sta in mezzo, compreso io che ci sto mettendo la faccia dopo le dichiarazioni del mio patron, non deve sottolineare ogni mezza frase se vuole il bene del Padova. Sono qui per provare ad andare in B ma anche soprattutto per riportare più gente allo stadio che forse è più importante di vincere questo campionato. E per farlo tutte le persone che sono in mezzo alle due componenti devono adoperarsi affinché la situazione si ammorbidisca e non buttare benzina sul fuoco, altrimenti si rischia davvero che vada tutto gambe all'aria".

Quando gli è stato fatto notare che Oughourlian ha usato parole decisamente forti più che mezze frasi, l'allenatore ha risposto: "Non ho mai fatto l'avvocato del mio patron, ma trovare una persona che in questi anni ha investito come lui nel Padova non è cosa comune e da tifoso me lo terrei stretto".