In un momento decisivo della stagione, il Latina Calcio 1932 si trova ad affrontare una situazione complessa, dove le difficoltà fuori dal campo rischiano di compromettere anche i risultati sportivi. Il recente avvicendamento in panchina porta il nome di una figura cara all'ambiente nerazzurro, ma potrebbe non bastare a dissipare le preoccupazioni sul futuro della società.
"Il Latina Calcio 1932 comunica di aver affidato la guida tecnica della prima squadra ad Alessandro Bruno, figura simbolo del club e protagonista per un biennio in serie B con la maglia nerazzurra", recita il comunicato ufficiale diramato dalla società pontina. La nota prosegue specificando che il tecnico, accompagnato dal vice allenatore Antonio Piccolo, ha sottoscritto negli uffici del vicepresidente Giuseppe D'Apuzzo un accordo valido fino al 30 giugno 2026, dopo aver risolto consensualmente il contratto con l'Arzignano Valchiampo.
Il soprannome "Colonnello" e il legame con i colori nerazzurri vengono evidenziati come valori aggiunti che Bruno porta con sé in questa nuova avventura alla guida della formazione pontina: esperienza, carisma e attaccamento alla maglia sono le qualità che la società spera possano tradursi in risultati sul campo.
Tuttavia, così come riportato oggi dai colleghi di "Latina oggi", le modalità con cui è avvenuto questo avvicendamento sollevano più di un interrogativo sulla gestione societaria. Appare quantomeno inusuale che un nuovo allenatore diriga gli allenamenti quando ancora persistono situazioni pregresse da definire, un approccio che denota una certa improvvisazione nella gestione delle dinamiche societarie.
A ciò si aggiunge una comunicazione ufficiale che sembra riflettere la confusione e la presunzione che, ormai da anni, caratterizzano l'ambiente di piazzale "Serratore". La speranza è che Bruno riesca nell'impresa di "riportare la nave in porto", ma le prospettive per il futuro del club restano preoccupanti.
Le rassicurazioni del vicepresidente D'Apuzzo tentano di dipingere un quadro di armonia all'interno della dirigenza: "Non c'è nessun attrito con Antonio Terracciano, viaggiamo in sintonia", ha dichiarato, aggiungendo che "Non abbiamo litigato, siamo in sintonia su tutto".
Affermazioni che contrastano con alcuni elementi: in primis, il fatto che Bruno sia stato fortemente voluto proprio da Terracciano; in secondo luogo, quanto accaduto sabato in tribuna e nel concitato dopo-partita. Dettagli che lasciano trasparire possibili frizioni all'interno della società.
La vera preoccupazione riguarda la tenuta finanziaria fino al termine della stagione. Nonostante la presenza di alcuni sponsor, il percorso fino a giugno si preannuncia irto di ostacoli, con una salvezza ancora da conquistare sul campo che complica ulteriormente il quadro generale.
A peggiorare la situazione si aggiunge la sanzione disciplinare comminata a Di Livio: tre giornate di squalifica in seguito all'espulsione rimediata nell'ultimo turno, che di fatto chiudono anticipatamente la sua stagione. Per il club, oltre alla perdita di un giocatore, arriva anche una multa di 400 euro - somma che appare irrisoria rispetto agli impegni economici da affrontare nelle prossime settimane.
Il quadro complessivo che emerge è quello di una società in difficoltà, dove i problemi gestionali ed economici rischiano di vanificare gli sforzi compiuti sul terreno di gioco. L'arrivo di Alessandro Bruno, per quanto carico di significato emotivo per la tifoseria, potrebbe non essere sufficiente a invertire la rotta in assenza di una stabilità societaria.
La salvezza sportiva resta l'obiettivo primario, ma le preoccupazioni per il futuro a medio e lungo termine del Latina rimangono concrete, in uno scenario dove le luci della ribalta rischiano di lasciare spazio a ombre sempre più estese.
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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