Nel panorama del calcio dilettantistico italiano si accende un nuovo caso di contestazione arbitrale. La dirigenza del Terracina ha deciso di rivolgersi direttamente ai vertici della Lega Nazionale Dilettanti attraverso una lettera indirizzata al presidente Giancarlo Abete, esprimendo forti riserve sulla conduzione di gara dell'arbitro Rocco Alfonso durante il recente incontro con l'Olbia.

Una stagione difficile e la goccia che fa traboccare il vaso

Nella comunicazione formale, la società tirrenica ha manifestato il proprio dispiacere per dover assumere una posizione pubblica in un momento così delicato della stagione. Il club descrive l'annata sportiva come "oltremodo deludente", pur sottolineando come molte delle difficoltà incontrate siano state causate da fattori esterni al proprio controllo diretto.

Con tono fermo ma rispettoso, la dirigenza tigrotta evidenzia come, nonostante le avversità, il sodalizio abbia continuato a partecipare al campionato con dignità, dimostrando considerazione sia verso l'istituzione della Lega Nazionale Dilettanti sia nei confronti dei propri tesserati.

Le contestazioni specifiche sulle decisioni arbitrali

Il cuore della protesta riguarda quanto avvenuto durante la gara del 13 aprile contro l'Olbia. La società pontina denuncia quello che definisce un vero e proprio "accanimento" da parte di alcune terne arbitrali, culminato in episodi giudicati insostenibili nell'ultimo match disputato.

In particolare, vengono messe sotto accusa due espulsioni: quella di Aquino, allontanato dal campo durante una fase offensiva considerata cruciale per le sorti dell'incontro, e quella post-partita di Altobelli, calciatore di consolidata esperienza tra i professionisti, con un passato tra Serie B e C. Il quadro disciplinare si completa con il caso di Martino, che dovrà scontare ben cinque giornate di squalifica in seguito a un'espulsione comminata a gara conclusa.

"Non è una questione di classifica"

Nel documento inviato ad Abete, il Terracina ci tiene a precisare che la propria iniziativa non è motivata semplicemente dalla difficile situazione di classifica. Piuttosto, si tratterebbe di una "situazione oggettiva non più sostenibile", descritta attraverso una potente metafora: quella di un "malato" che cerca di resistere, mentre le direzioni arbitrali sembrerebbero voler accelerare la retrocessione del club.

La missiva sottolinea come la società si troverà ad affrontare il prossimo impegno contro il Savoia, in programma giovedì, con una rosa fortemente penalizzata dall'assenza di tre elementi chiave, tutti squalificati in seguito a decisioni che il club ritiene discutibili.

La questione del mercato invernale

Non solo contestazioni arbitrali. Nella lettera viene richiamata anche una richiesta, ancora pendente presso gli uffici della LND, relativa alla proroga del mercato invernale. Secondo quanto riportato, a gennaio le operazioni di rafforzamento della squadra sarebbero state bloccate per motivazioni che la società considera prive di fondamento, impedendo così un potenziale miglioramento dell'organico in un momento critico della stagione.

L'appello finale: "Armi pari nelle ultime tre giornate"

La conclusione della lettera contiene un appello diretto al presidente Abete, con una richiesta che appare tanto semplice quanto significativa: poter competere "ad armi pari" nelle tre partite che restano da disputare prima della conclusione del torneo.

"La retrocessione non ci fa paura, ma chiediamo equità nei giudizi e regole uguali per tutti", si legge nella parte finale del documento, in cui traspare la volontà di affrontare con dignità anche un eventuale epilogo negativo della stagione, purché avvenga in un contesto di correttezza e imparzialità.

Sezione: Serie D / Data: Mer 16 aprile 2025 alle 19:07
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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