Italiano: «Il Bologna lotterà sempre per l'Europa. Ero convinto che Milan, Atalanta e Juve passassero»

In un'ampia intervista al Corriere della Sera, il tecnico del Bologna, Vincenzo Italiano, ha analizzato l'eliminazione delle squadre italiane dalle coppe europee e parlato delle ambizioni del club rossoblù.

Sull'uscita di Milan, Atalanta e Juventus dalle competizioni europee, Italiano ha espresso il suo rammarico: "Ero convinto che Milan, Atalanta e Juve passassero, ma poi vai in certi stadi e ti trovi in una bolgia. Dispiace, anche per il ranking. La Champions è la competizione dei dettagli, se sbagli paghi". Il tecnico ha poi fatto una riflessione sul diverso approccio tra calcio italiano ed europeo: "In Europa giocano a viso aperto, non speculano. È un tipo di pensiero calcistico da inseguire, per avvicinare la gente allo stadio. Culturalmente noi siamo più preoccupati del risultato. Ma il risultato può essere casuale, la prestazione ben fatta non lo è mai".

Riguardo al percorso del Bologna in Champions, Italiano ha ammesso che con un inizio di competizione più tardivo la squadra avrebbe potuto raggiungere i playoff: "Possibile. Abbiamo avuto un po' di sfortuna nel sorteggio. All'inizio non siamo riusciti a fare punti, ma nelle ultime gare con Benfica, Borussia e Sporting abbiamo dimostrato che ci potevamo stare e abbiamo chiuso facendo bella figura".

Sul futuro del club, l'allenatore ha sottolineato le ambizioni della società: "Conosco le ambizioni del presidente Saputo: il Bologna lotterà sempre per l'Europa negli anni a venire. Se arriva l'ex capitano del Milan Calabria significa che la percezione del club è cambiata".

Interrogato sulla sua filosofia di gioco, Italiano ha spiegato: "Il giochista ama arrivare al gol attraverso il collettivo, il risultatista è chi dice diamo la palla al fenomeno e segniamo. Non c'è niente di più bello di abbinare l'organizzazione al fenomeno, se ci riesci diventi invincibile. Guardiola a Barcellona, Sacchi al Milan: quella è la perfezione, unire un visionario e i fenomeni".

Infine, un ricordo della sua esperienza a Firenze: "Spettacolari, l'unico neo è non aver vinto la Conference. A Roma l'hanno festeggiata un mese".