I tifosi dell'Ancona si schierano compatti al fianco di Gadda, Guerini e Ancarani dopo le loro dichiarazioni nette e chiare su come intendono il futuro del club biancorosso. Le "bandiere" doriche hanno espresso pubblicamente la loro visione, fissando paletti precisi per continuare il proprio impegno nella città marchigiana.
"Le loro parole testimoniano ampiamente delle difficoltà a cui assistiamo da quando è iniziata la loro avventura ad Ancona. Difficoltà che adesso emergono in maniera conclamata e legate sia alla litigiosità delle due anime della società sia del modo di concepire e strutturare una società di calcio che si rispetti", afferma Eros Giardini, presidente dei Cuba. "Un'uscita che ha il merito di fare chiarezza, una volta per tutte, rispetto agli obiettivi ed al modo di raggiungerli. E siccome la chiarezza paga sempre penso che la loro uscita sia stata molto azzeccata. Adesso tutti dovranno affrontare la situazione senza alibi o reticenze. Auspico che in società arrivi ben presto una risposta positiva e che una volta per tutte venga stabilito chi comanda, cosa fare e come. Uscendo da una situazione che si è fatta molto complicata".
Dello stesso avviso Angela Ausili di Noi Biancorosse: "Finalmente qualcuno che ha parlato chiaro ed in grado di progettare il futuro. Le parole di Gadda e Guerini sono state indubbiamente forti ma hanno fatto bene a dirle perché possono servire una volta per tutte a fare chiarezza. Speriamo che servano a dare una svegliata e che ci sia una risposta appropriata da parte della proprietà. In ogni caso la situazione diventa sempre più ingarbugliata ed i tifosi si aspettano risposte e soluzioni concrete, sia per quanto riguarda il futuro assetto societario, sia per le richieste che sono pervenute dallo staff tecnico. Speriamo arrivino a breve".
Più deciso l'intervento dello storico supporter biancorosso Bruno Cardilli: "Gadda ha detto che in tanti mesi non è cambiato nulla, ed ha ragione. Guerini, che di organizzazione calcistica ne mastica, ha chiesto la gestione della società. Sono d'accordo con lui. Sbaglio o doveva diventare il presidente effettivo? Se non venisse accontentato, e purtroppo penso che finirà così, significa che la proprietà preferisce dare la governance agli attuali dirigenti, visto che anche adesso esiste una delega dalla proprietà al presidente (che doveva essere pro tempore) ed agli altri dirigenti. Come finirà? Che Gadda, Guerini, Bruniera e Ancarani saluteranno perché il loro obiettivo, dichiarato in estate, di fare una società forte per tentare la scalata al professionismo sarà rigettata. La proprietà preferisce lo status quo. Se non interviene una terza forza capace di sbaragliare il campo o l'intervento del sindaco, che ha riportato le figure storiche ad Ancona, il calcio in questa città stavolta finisce".
Critico anche Daniele Montanino, altro storico tifoso: "Non capisco. Mi aspettavo di più dalla società e se si continua con questa querelle è meglio che si faccia da parte. Condivido le parole di Gadda e Guerini, le società vengono gestite come hanno indicato loro. Non capisco come Marconi e Recchi, anconetani e tifosi, non diano fiducia a delle bandiere. Che meriterebbero carta bianca, visto che sono la storia dell'Ancona. Condivido lo sfogo, compreso Ancarani, ed auspico che Marconi capisca la situazione anche se lascia interdetti che nessuno della sua parte fosse presente a Fossombrone, al contrario di Polci. Se va avanti così era meglio finire a giugno scorso. Non capisco perché ad Ancona non si riesce a fare il salto di qualità ed assistiamo ad una società che si comporta in maniera dilettantistica".
Roberto Canalini del club Fronte del Porto offre un'analisi più articolata della situazione: "Guerini, Gadda e Ancarani ci hanno messo coraggiosamente di fronte ad un bivio: passare da una gestione professionale o restare nel dilettantismo. È stata una lezione di calcio vero scaturita dal loro amore per la nostra amata Ancona e li ringraziamo. Ora il cerino è in mano a Stefano Marconi, che comunque a sua volta ringraziamo per aver permesso di salvare l'Ancona e fare un più che onesto campionato. Noi non dimentichiamo da dove siamo partiti il 4 giugno scorso e restiamo fiduciosi, il tempo è ancora dalla nostra parte".
La situazione appare dunque a un punto di svolta cruciale per il futuro del calcio anconetano, con i tifosi che attendono dalla proprietà risposte chiare e concrete alle richieste avanzate da chi vorrebbe portare l'Ancona verso una dimensione più professionale e ambiziosa.
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