A quarantotto ore dalla cruciale trasferta contro il Brescia, il tecnico della Reggiana Davide Dionigi ha incontrato la stampa per analizzare il momento della squadra e presentare l'importante sfida in chiave salvezza. Con sole cinque partite alla fine del campionato, l'allenatore granata ha sottolineato l'importanza di affrontare ogni incontro con determinazione e coraggio, evidenziando i progressi del gruppo nelle ultime settimane.
Nove giorni di lavoro intenso
Interrogato sui vantaggi della pausa tra una partita e l'altra, Dionigi ha espresso soddisfazione per il lavoro svolto: "Abbiamo lavorato bene. Col passare dei giorni, i ragazzi si allenano con sempre maggiore convinzione. Le proposte che stiamo dando trovano riscontro, sia nell'applicazione che nella voglia. A volte anche troppa: c'è chi forzerebbe la mano pur di esserci all'allenamento, anche correndo qualche rischio."
Questa dedizione rappresenta per l'allenatore un segnale estremamente positivo: "Questo dimostra che si sta formando un gruppo solido anche sul piano del lavoro, e questo mi fa ben sperare. Abbiamo fatto due settimane piene da quando siamo arrivati. L'adattamento era necessario, perché la metodologia era molto diversa da quella precedente. Ma il gruppo sta rispondendo bene."
L'importanza di conoscere la rosa
Il tecnico ha poi evidenziato quanto sia fondamentale entrare in sintonia con le caratteristiche dei giocatori e le dinamiche dello spogliatoio: "Conoscere le caratteristiche dei giocatori e le dinamiche interne è fondamentale. Sono rimasto colpito positivamente dall'atteggiamento dei ragazzi: questo è un gruppo sano, che vuole uscire da questa situazione difficile."
Dionigi ha anche sottolineato il suo approccio pragmatico, incentrato esclusivamente sul lavoro quotidiano: "Le aspettative sono alte, e lo sappiamo, però mi hanno sempre insegnato che un allenatore deve pensare al campo, a lavorare. Non ad altro. Ed è questa la mentalità che sto cercando di inculcare: pensiamo solo al lavoro."
Il punto sugli infortunati
Una parte significativa della conferenza è stata dedicata alla situazione degli infortunati, con particolare attenzione ai rientri di Portanova e Vergara: "Portanova ha avuto solo una botta, ci eravamo spaventati ma per fortuna non è nulla di grave. Anche Vergara ha lavorato a parte la scorsa settimana per poter esserci in questa. Sono due rientri fondamentali: ci danno quell'estro in più che può fare la differenza."
Grande attenzione è stata riservata anche alle condizioni del capitano Rozzio: "Ha messo dentro una settimana in più di lavoro, che gli è servita dopo quattro mesi di stop. Ha mostrato grande applicazione e carattere. È un rientro importante non solo dal punto di vista tecnico ma anche per il valore umano e simbolico: tutta Reggio conosce la sua importanza e il suo attaccamento alla maglia."
Il tecnico ha poi offerto un quadro completo della situazione difensiva: "Dietro siamo un po' contati: Meroni non è grave ma non ci sarà, Sampirisi è fuori da tempo, Sosa ha qualche problema però dovrebbe essere disponibile."
Assetto tattico e prospettive
Interrogato sulla possibilità di un ritorno alla difesa a quattro con il rientro del capitano, Dionigi ha mantenuto aperte tutte le opzioni: "Abbiamo lavorato su entrambe le soluzioni, sia a tre che a quattro. Difendendo a tre non abbiamo fatto male: non dimentichiamo da dove venivamo perché abbiamo tenuto testa a due squadre molto forti, da Serie A."
Il mister ha poi evidenziato il percorso intrapreso dalla squadra nelle ultime partite: "Abbiamo creato tante occasioni, purtroppo senza raccogliere quanto meritavamo. Abbiamo giocato una partita e mezza ad alta intensità. Peccato per il risultato, ma ora è il momento di iniziare a raccogliere quello che stiamo facendo."
Sui progressi di Destro, altro elemento importante per l'attacco granata, l'allenatore ha spiegato: "Sta lavorando. Contro il Pisa, se non ci fosse stato l'infortunio a Meroni, gli avrei dato qualche minuto. Il suo percorso in settimana è ancora differenziato, ma sarà in panchina e se ci sarà l'occasione entrerà. Dovrà darci il contributo per cui l'abbiamo voluto qui."
La mentalità per Brescia
Alla domanda su come affronterebbe un finale di partita sul punteggio di parità, Dionigi ha mostrato chiarezza di idee: "Dobbiamo centrare tre vittorie. Possono arrivare anche nelle ultime tre giornate, ma ogni partita è fondamentale. La gestione dipende da ciò che accade in campo, anche mentalmente e fisicamente. Queste situazioni vanno lette durante la partita."
Particolarmente significativa la risposta sulla possibilità che un pareggio a Brescia possa considerarsi un risultato accettabile: "Non possiamo entrare in campo pensando che un pareggio vada bene. Si fa fatica a fare calcoli in questa fase della stagione. Dobbiamo andare con la mentalità di giocarci la partita a viso aperto, come fatto con la Cremonese e in parte col Pisa. Un risultato positivo è utile, ma andiamo là per giocarcela."
Il rapporto con i tifosi
Un passaggio importante è stato dedicato al sostegno della tifoseria, con circa 700 supporters granata attesi al seguito della squadra: "È una grande responsabilità e un motivo di ringraziamento. Nelle due partite che ho vissuto ho visto atteggiamenti corretti: applausi dopo la Cremonese nonostante la sconfitta, e giustamente fischi col Pisa per una parte di gara. Si guarda più al risultato rispetto al giocare bene o male, ci sta essere applauditi o contestati, ma i tifosi hanno sempre dato segnali di grande equilibrio."
L'analisi dell'avversario
Sulla forza del Brescia, Dionigi ha espresso un giudizio lucido e consapevole: "È strano vederli così in basso. Hanno qualità, fisicità ed esperienza: ti fanno credere di poter gestire la partita e poi ti colpiscono. Se sono in quella posizione di classifica, vuol dire che qualche problema c'è, ma dobbiamo pensare a noi. Vorrei rivedere l'atteggiamento dei primi 30 minuti con il Pisa e del primo tempo con la Cremonese. Solo che questa volta dev'essere prolungato per almeno 70 minuti."
L'obiettivo salvezza
Alla domanda sulla credibilità della squadra in caso di mancata vittoria a Brescia, il tecnico ha risposto con pragmatismo: "La credibilità viene dai risultati. Brescia non è 'l'ultima spiaggia', per entrambe le squadre, ma è fondamentale fare punti. Abbiamo cinque partite per ottenere un certo numero di vittorie, e dobbiamo provarci in ogni occasione. A Brescia l'avversario è alla nostra portata e bisogna cercare di vincere, così come ci abbiamo provato nelle ultime due gare."
Sulla difficoltà della squadra a concretizzare le occasioni create e sulla permeabilità difensiva, Dionigi ha spiegato: "Sì, stiamo lavorando molto sulla compattezza difensiva. Ho rivisto tutti gli errori, anche quelli precedenti al mio arrivo: molti sono stati individuali. Serve più concentrazione. In attacco è un vero peccato non segnare, perché creiamo molto. Ho parlato con gli attaccanti: da ex attaccante so cosa vuol dire. Bisogna cercare il gol in modo maniacale, con convinzione. Solo così arriva."
Nessuna rassegnazione
L'allenatore ha poi smentito categoricamente l'impressione di una squadra rassegnata nel secondo tempo contro il Pisa: "No, assolutamente. Quel gol preso allo scadere del primo tempo ci ha tagliato le gambe. Se fossimo andati al riposo sotto solo di un gol, nel secondo tempo sarebbe stata un'altra partita. Ho visto una grande reazione con la Cremonese, e un ottimo primo tempo col Pisa. Nessuna rassegnazione, ma dobbiamo insistere sul lavoro e sulla convinzione che abbiamo tutte le armi per potercela fare."
Sul supporto della società, che ha smentito le voci di un possibile esonero, Dionigi ha commentato: "Significa che stiamo lavorando bene. Io penso solo al campo. I problemi c'erano e li sto affrontando, ma non esistono bacchette magiche. Solo il lavoro può farci uscire da qui, anche se il tempo a disposizione è poco."
In chiusura, sollecitato sul recente rendimento positivo del Mantova, il tecnico ha mostrato fiducia nella possibilità di replicare simili risultati: "Infatti, possiamo farlo anche noi. Le ultime due partite erano proibitive, ma le abbiamo giocate quasi alla pari. Meritavamo almeno un punto. Ora inizia un mini campionato: dobbiamo fare punti. La squadra è convinta, io guardo il lavoro in allenamento, il resto non mi riguarda. Devo pensare alle mie due settimane e a ciò che si è visto in campo. Con margini di miglioramento, ovvio, altrimenti non avremmo perso le partite."
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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