La tranquilla routine del calcio dilettantistico civitanovese è stata scossa da un terremoto di notizie che ha lasciato tifosi e addetti ai lavori senza parole. Stefano Senigalliesi, il tecnico che guidava la Civitanovese, ha improvvisamente rassegnato le dimissioni, una decisione motivata, come ha spiegato lo stesso allenatore, da pesanti interferenze a livello personale.
Ma il vero fulmine a ciel sereno è arrivato dalle dichiarazioni del patron Mauro Profili, un fiume in piena dopo gli eventi degli ultimi giorni. Visibilmente adirato, il presidente ha espresso il suo sconcerto per la situazione che si è venuta a creare attorno alla squadra. «Ma vi sembra normale che un allenatore non possa fare il suo lavoro perché aggredito verbalmente da alcuni tifosi?», ha tuonato Profili, evidenziando un clima di tensione che evidentemente ha contribuito alla decisione di Senigalliesi.
Le rivelazioni del patron non si sono fermate qui, toccando nervi scoperti all'interno della tifoseria e della società. «Ma è possibile - ha proseguito il presidente della Civitanovese - che ci sia chi ha detto a Visciano e Pedalino di andarsene a fine stagione? Allora io dico che la società è in vendita a fine campionato». Un annuncio clamoroso che getta ombre sul futuro del club. Profili ha poi voluto chiarire le condizioni della cessione: «In vendita, appunto, non vuol dire in svendita: chi la vorrà dovrà pagare il dovuto. Poi vediamo dove sono tutti questi famosi acquirenti». Parole che suonano come una sfida, un invito a farsi avanti per chi realmente interessato a rilevare la storica società calcistica.
Il presidente non ha nascosto il suo disappunto per un certo malumore serpeggiante in città. «Ho l'impressione che ci sia gente, anche di Civitanova, che sparla della retrocessione. Vedo in giro tanta cattiveria da parte di alcuni», ha confessato Profili, lasciando intendere un ambiente tutt'altro che sereno attorno alla squadra.
Il detonatore di questa crisi sembra essere stata la recente partita interna contro il Termoli, un match cruciale per la salvezza. Riavvolgendo il nastro degli eventi, si scopre che durante la ripresa, con la Civitanovese sotto di due gol contro un'avversaria diretta, una parte della tifoseria ha dato il via ad una pesante contestazione. Solo il pareggio, arrivato in extremis nei minuti finali, ha probabilmente evitato una situazione ancora più critica.
Nonostante la contestazione, il patron Profili ha voluto difendere i suoi giocatori. «Va bene - ha concluso il vertice societario -, i tifosi ci tengono, ma ricordo che quando siamo retrocessi è andata la squadra ha reagito tirando fuori i pa... Perciò, sono fiero dei miei ragazzi». Pur ammettendo che l'atteggiamento della squadra nel corso dei novanta minuti non sia stato ottimale, Profili ha anche sottolineato la qualità dell'avversario: «Sicuramente l'atteggiamento non è stato quello giusto nel corso del novanta minuti, ma il Termoli costa fatto più di noi sul piano del gioco».
La Civitanovese si trova ora in un momento delicatissimo, con ancora quattro partite da disputare in un campionato che la vede lottare per la permanenza nella categoria. Il calendario prevede sfide cruciali: domenica prossima la squadra sarà ospite del Sora, un altro scontro diretto fondamentale. Seguiranno poi il derby esterno con la Fermana il 17 aprile, la partita casalinga con la Recanatese il 27 aprile e, infine, la trasferta a San Benedetto il 4 maggio. Un finale di stagione incandescente, reso ancora più incerto dalle recenti turbolenze societarie e tecniche.
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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