Un gruppo si è manifestato di già. Altri due, forse persino un terzo, sono pronti a correre per impossessarsi del nome Catania e provare a fare calcio. Seriamente, però. Se lo augurano i tifosi che aspettano sabato per capi­re quale sarà la consistenza di ogni candidato di fronte a una manifestazione d'interessi che prevede regole importanti e imprescindibili.

Siamo ancora ai momenti delle ipotesi e delle speranze. Roba che ai tifosi fa affiorare l'ortica­ria. E come dare loro torto? I Treni del gol, i due anni Sigi, il fallimento del 22 dicembre scorso, la data del 9 aprile che ha fatto cadere la matricola storica impedendo al Catania di ultimare il campionato proprio quando restavano tre gare interne e il derby di Palermo per sprintare ver­so i play off.

Logico che quando si parla di ipotesi, di voci, di gruppi che porterebbero in dote progetti e quattrini chiunque rimanga scettico. Anzi di più. Troppe chiacchiere e troppi misteri hanno compromesso il destino del calcio in città e. a questo punto, è anche giusto che i sostenitori vogliano solo assistere a un rilancio certo. Ri­partendo della Serie D e non da altre categorie minori.

Il gruppo Rzs Corporation che fa capo a Fabio Maestri si è già dichiarato e ha già idee chiare e la voglia di lavorare su un territorio che aspetta soltanto un cenno per tornare a respirare aria di pallone e non di Tribunale. Le dichiarazioni agli organi di stampa sono state rese dall’avv. Luigi Edoardo Ferlito che, al momento, è consu­lente legale dell’ing. Maestri.

Maestri non sarà l'unico concorrente. L’ipote­si di una presenza forte di un immobiliarista con un patrimonio importante si è già fatta strada da tempo. E. anche in questo caso, sem­brano esserci idee e progetti. Sul piano indu­striale insistiamo da tempo e non tanto per riempire spazi. Quello di un progetto plurien­nale è un punto nodale di importanza vitale per la storia del calcio cittadino. Improvvisare non si potrà mai più. Non lo permetteranno i tifosi, non lo permetteremo noi, per il ruolo di infor­matori, non Io permetterà neanche il sindaco facente funzioni Roberto Bonaccorsi che è sta­to chiarissimo.

Così come è stato chiaro su eventuali presen­ze, più o meno celate, che si legano a un passato davvero da dimentica­re. Sui social questo argomento vie­ne discusso in maniera animata.

Anche qui mille ragioni, ma uno dei punti della manifestazione di inte­resse lanciato dal Comune è esplici­to: non sono gradite e non saranno ammesse, soprattutto, presenze che si riconducono agli errori o al falli­mento del passato recente.

Due gruppi sono già (quasi) noti, ma ne potrebbero arrivare altri: il primo è ormai notoriamente legato al re dei monopattini che sembra stia ultimando i particolari per pre­sentare una propria proposta in Municipio. Ne potrebbe spuntare un quarto.

Folla e buoni propositi? Si spera, a quel punto sarà il Comune a scegliere il gruppo al quale affidare il nome Catania e la concessione dello stadio Massimino. Il successivo passo sarà l’in­contro in Figc per avere autorizzati piano e consistenza patrimoniale. E, di conseguenza, gli or­gani federali assegneranno alla città e al gruppo un titolo sportivo, figlio di quel che verrà por­tato in dote e di quello che il candidato sarà capace di organizzare da qui a tre o quattro an­ni, come minimo.

Qualche candidato gira già per siti e trasmis­sioni on line per spiegare tutte le buone volontà di questo mondo. Libero di farlo, il nostro gior­nale - com’è accaduto in altre fasi e con altri candidati presunti salvatori della Patria - vuole aspettare certezze. Che sono quelle che interes­sano ai lettori e ai tifosi. Promesse e verbi co­niugati al futuro per ora lasciano il tempo che trovano. E, dopo aver vissuto anni a vagare tra le macerie, sarebbe opportuno parlare di realtà certificate. Prima o poi lo faremo.

Sezione: Serie D / Data: Mer 15 giugno 2022 alle 22:30 / Fonte: La Sicilia
Autore: Anna Laura Giannini
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