La Reggina perde l’atteso scontro al vertice con il Siracusa, mettendo a nudo i propri limiti. Vittoria più che meritata degli azzurri all’Oreste Granillo di Marco Turati ed il suo staff. Un “tesoretto” di sei punti, avanti sulla seconda, da gestire con accortezza nelle ultime undici gare.

La partita giocata ieri era uno scontro al vertice che poteva dare una svolta alla classifica per lo sprint finale verso la Serie C ad una della due squadre. Era in gioco l'aggancio in vetta alla classifica con una vittoria della Reggina, o l'allungo della squadra di Marco Turati a sei punti in caso di vittoria. Un pareggio avrebbe lasciato tutto immutato. 

Ha vinto il Siracusa allungando di sei i punti sulla Reggina che resta al secondo posto ma ora a distanza di sicurezza. La formazione amaranto di Trocini arrivava da ben sedici risultati utili consecutivi, mentre il Siracusa, dopo lo scivolone interno con il Sambiase, era reduce di ben quattro vittorie consecutive ed aveva il compito, non certo facile, di respingere gli attacchi reggini sul proprio campo. 

La partita durante la settimana è stata vissuta dalle due tifoserie con grande entusiasmo, sempre nel rispetto reciproco che li ha contraddistinti in virtù di un gemellaggio che dura da molto tempo. 

Così è stata anche la gara, combattuta dalle due squadre con grinta, personalità, forza fisica, tecnica e tattica, fino alla fine dei novantasei minuti che alla fine hanno visto il Siracusa vittorioso con merito. Prima del fischio iniziale dell'arbitro, a far pendere la bilancia dalla parte degli ospiti erano le assenze: due, pesanti, per la Reggina che non aveva a disposizione Barillà, per squalifica, e Grillo, indisponibile. Al completo invece si è presentato in Calabria il Siracusa. Nonostante ciò, gli amaranto giocavano in casa ed avevano l’obbligo etico, oltre alla necessità, di vincere per agganciare il Siracusa in testa alla classifica.

In ragione di ciò, la tattica del tecnico dei calabresi è stata quella di partire subito forte, spostando il baricentro difensivo 15/20 metri più avanti e pressare con aggressività. Nel primo tempo, inoltre, altro alleato degli amaranto era il meteo: il vento a favore facilitava i lanci per le punte, mentre sugli esterni si lavorava bene per poi crossare in area cercando la testa di Girasole o Barranco

Per oltre un terzo della prima frazione, la Reggina è stata padrone del gioco, creando almeno due palle-gol, un gol annullato a Barranco per fuorigioco, e un salvataggio di Iovino che con un intervento plastico ha evitato che la palla finisse in rete. Al 20’ Ragusa mette la palla in area che attraversa tutto lo specchio della porta con Barranco che arriva in scivolata con qualche secondo in ritardo per metterla in rete. 

A questo punto dalla panchina azzurra sono arrivate le indicazioni tattiche per riposizionare correttamente alcuni giocatori, il tutto con l'obiettivo di essere maggiormente efficaci a metà campo per poi lasciare l’inventiva offensiva a Russotto che alla fine sarà stato presente in ogni zona del campo proponendosi in avanti e a centrocampo con continuità. 

La Reggina rallenta il ritmo, complice un calo per le energie profuse all'avvio alla ricerca di un gol che non è arrivato, ed il Siracusa inizia a reagire, infatti, al 22’ si annota la prima azione offensiva: Palermo, appena in area, tira in porta, il portiere Lagonigro respinge con il ginocchio. Passano alcuni minuti e Maggio, da piano gara guardato a vista con una marcatura stretta ed un altro giocatore in doppia battuta, di testa manda di poco fuori. 

Nel momento di maggior espressione offensiva del Siracusa, arriva la rete della Reggina a sette minuti dal riposo: su una punizione di Salandria, palla in area, colpo di testa vincente di Girasole, con Iovino che esce dai pali in leggero ritardo. Il Siracusa non si scompone, continua a giocare, e proprio nel minuto di recupero assegnato dall’arbitro, ha una buona occasione che non riesce a sfruttare. 

Nella ripresa gli azzurri entrano in campo determinati, e consapevoli che possono riprendere la partita. La Reggina con il trascorrere dei minuti scompare dalla scena, e fatica a contenere gli azzurri che inizia a giocare con una mentalità offensiva. Passano quindici minuti ed il Siracusa arriva al pareggio con il difensore argentino Suhs che di testa sfrutta un calcio piazzato. Dopo una dozzina di minuti i ragazzi di Turati salgono in cattedra sempre con Suhs che trova il raddoppio realizzando così la prima doppietta della sua carriera.

I ragazzi di Marco Turati hanno il pallino del gioco in mano e guadagnano ancora nel gioco con l’entrata in campo di Acquadro e Limonelli. Il Siracusa chiude la partita in crescendo con accelerate offensive che i reggini non riescono a contenere. Al triplice fischio dell’arbitro, un boato arriva dalla curva dei tifosi azzurri, che sono poco più di seicento, ma sembrano seimila, con fumogeni, cori e slogan a lodare i giocatori aretusei, per l’impresa eccezionale, che accorrono sotto la curva per ringraziarli.

Dalla parte opposta del campo i quasi settemila supporters della Reggina delusi, ma che sportivamente applaudono i “cugini” aretusei, riconoscendogli il valore espresso in campo dalla loro squadra.

Sezione: In Copertina / Data: Lun 10 febbraio 2025 alle 21:30
Autore: Pippo Franzò
vedi letture
Print