Il clima che si respira ad Ascoli è denso di emozioni contrastanti: indignazione, delusione, amarezza, rabbia e rassegnazione. L'ambiente bianconero vive uno dei momenti più complicati degli ultimi anni, testimoniato anche dal crescente disaffezionamento del pubblico che frequenta sempre meno lo stadio Del Duca. L'ultima beffa, la sconfitta subita contro la Torres che avrebbe dovuto sancire la matematica salvezza, ha invece peggiorato ulteriormente una situazione già precaria, riaccendendo l'allarme playout.
Una classifica che fa riflettere
Con 36 punti in classifica, l'Ascoli si trova in una posizione decisamente instabile, appaiato alla Vis Pesaro e alla Recanatese. Un bottino che racconta impietosamente la stagione fallimentare della formazione marchigiana, lontana anni luce dalle ambizioni di inizio campionato che la vedevano proiettata verso la lotta per la promozione.
Particolarmente allarmante è il confronto con la Lucchese. I toscani, nonostante i sei punti di penalizzazione inflitti durante la stagione, sono pericolosamente vicini in classifica. Senza quella penalità, la squadra toscana avrebbe addirittura 42 punti, ben sei in più dei bianconeri. Un dato che evidenzia ancora di più la gravità della situazione attuale e la gestione deficitaria degli ultimi mesi.
Errori in serie e scelte discutibili
Le avvisaglie di una stagione complicata si erano manifestate già in avvio di campionato, ma la dirigenza ha proseguito imperterrita sulla propria strada, perseverando negli errori invece di correggerli. L'avvicendamento di allenatori non ha portato i benefici sperati, quando forse sarebbe stato più semplice ed efficace intervenire direttamente sull'organico, rivoluzionando una rosa evidentemente inadeguata.
Il girone B della Serie C non presentava ostacoli insormontabili, tanto che con maggiore accortezza sarebbe stato possibile disputare un campionato ben diverso. Invece, la scelta di puntare su giocatori non funzionali alla categoria ha determinato un calo di rendimento considerevole, culminato nella situazione attuale. La classifica parla chiaro e non lascia spazio a interpretazioni: l'Ascoli rischia seriamente i playout.
Il prossimo futuro: due finali per la salvezza
Lunedì l'Ascoli sarà impegnato nella trasferta di Sestri Levante, un vero e proprio scontro diretto per evitare scenari peggiori. Un appuntamento da non fallire, considerando che all'orizzonte si profila l'ultima giornata di campionato contro quella stessa Lucchese che all'andata ha rifilato un secco 3-0 ai bianconeri.
La situazione playout resta incerta: se al termine del campionato il divario tra penultima e terzultima fosse di 9 o più punti, la penultima retrocederebbe direttamente. Uno scenario che impone all'Ascoli di guardarsi alle spalle con estrema attenzione, specialmente da una Lucchese che, nonostante le difficoltà economiche, la mancata corresponsione degli stipendi e le problematiche organizzative, riesce comunque a dare filo da torcere a tutti gli avversari.
Le dichiarazioni contestate
Al termine della gara contro la Torres, il tecnico Di Carlo ha affermato che "i tifosi devono essere orgogliosi di questi ragazzi", parole che appaiono fuori luogo considerando la situazione di classifica e le prestazioni offerte dalla squadra. È difficile condividere questo punto di vista quando si parla di una formazione che ha raccolto appena 36 punti e rischia seriamente la retrocessione a due giornate dal termine, quando invece avrebbe dovuto lottare per obiettivi ben più prestigiosi.
Il momento decisivo
L'ultima sconfitta contro la Torres è arrivata, come spesso accaduto in questa stagione, a causa dell'ennesimo errore difensivo che ha compromesso l'intero incontro. Un copione che si ripete con preoccupante regolarità e che ha portato l'Ascoli in questa complicata situazione di classifica.
Le prossime due partite saranno decisive: prima la trasferta di Sestri Levante, poi l'ultimo appuntamento casalingo contro la Lucchese. Due finali che determineranno il destino dei bianconeri, chiamati a difendere la categoria e a evitare un epilogo che sarebbe drammatico per una piazza storica come quella ascolana.
Nel frattempo, i tifosi continuano a manifestare il proprio malcontento, disertando sempre più numerosi le partite casalinghe. Un segnale inequivocabile di una stagione che doveva essere di rilancio e che invece si è trasformata in un'odissea senza fine, con lo spettro dei playout che incombe minaccioso sul futuro immediato del club.
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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