Dopo due decenni trascorsi nel frenetico universo del calcio, culminati con quattro anni intensi e travagliati alla guida del Foggia, Nicola Canonico ha deciso di vuotare il sacco. In un'intervista rilasciata, l'ormai ex presidente rossonero si è lasciato andare a uno sfogo sincero e amaro, mettendo un punto definitivo sulle voci che lo vedevano accostato ad altre realtà calcistiche.
Le sue parole lasciano trasparire una profonda disillusione verso un ambiente che, a suo dire, logora e restituisce ben poco a livello umano. «Mi viene da vomitare solo a sentir parlare di calcio. Sono stanco, deluso, amareggiato. Questo ambiente ti toglie tutto e ti restituisce poco, soprattutto sul piano umano», ha dichiarato con toni forti Canonico, manifestando un'insofferenza che sembra aver raggiunto il culmine.
Il racconto di Canonico si sofferma in particolare sulle difficoltà incontrate durante la sua gestione a Foggia, segnata da un clima di crescente ostilità. «Dopo anni di insulti, pressioni e persino atti intimidatori, andare avanti era diventato insostenibile. Ho rispettato la volontà di una parte della città, anche se avevamo costruito una squadra che, a inizio stagione, aveva registrato 4.000 abbonati. E non era affatto scarsa». L'ex presidente ha evidenziato come le contestazioni e le minacce abbiano reso impossibile proseguire il suo progetto, nonostante la fiducia iniziale dei tifosi, testimoniata dal numero di abbonamenti sottoscritti.
Canonico ha poi voluto ribadire le ragioni che lo hanno portato a rassegnare le dimissioni, chiarendo alcuni aspetti legati alla situazione finanziaria del club. «Dal 31 marzo non garantisco più coperture economiche. Le squadre vivono grazie ai versamenti dei presidenti: qualcuno pensava scherzassi. Ora i ragazzi si autofinanziano, e questo è il risultato di certe pressioni». Le sue parole lasciano intendere come le pressioni esterne abbiano inciso anche sulla sua decisione di non sostenere più economicamente la squadra, portando a una situazione di autofinanziamento da parte dei giocatori.
Infine, Canonico ha voluto chiudere categoricamente le porte a un suo possibile coinvolgimento con il Taranto, altra piazza spesso accostata al suo nome. «È vero, anni fa avevo mostrato un forte interesse per quella piazza, che stimo e rispetto, ma oggi no. Il mio pensiero è uno solo: chiudere definitivamente questa storia, non voglio alimentare illusioni o false speranze. Il calcio mi ha tolto troppo ed è tempo di guardare avanti».
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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