La sconfitta del Siena per 4-2 contro la già retrocessa Fezzanese ha lasciato l'ambiente bianconero in uno stato di profonda delusione. Nella conferenza stampa post-partita, il tecnico Gill Voria ha affrontato i giornalisti con onestà e autocritica, analizzando una prestazione che ha definito ben al di sotto delle aspettative.
L'allenatore senese ha iniziato la sua disamina evidenziando le difficoltà incontrate sin dai primi minuti di gioco: «È iniziata subito in salita, abbiamo perso un uomo dopo pochi minuti e poi altri, tutti nel reparto in cui avevamo già delle mancanze a livello numerico. Avevo chiesto a Lollo di sacrificarsi dietro poi è venuto a mancare pure lui, siamo andati in difficoltà anche per questo motivo. Questo però non toglie che tutti ci aspettassimo un'altra partita, per cui c'è poco da giustificare».
Nonostante le attenuanti legate agli infortuni, Voria non ha cercato alibi per giustificare la pesante sconfitta contro un avversario che aveva già matematicamente salutato la categoria. Le assenze hanno sicuramente complicato i piani tattici del mister, costringendolo a rivedere l'assetto difensivo in corso d'opera, ma questo non basta a spiegare un risultato così negativo.
Il tecnico ha poi approfondito l'analisi delle disattenzioni che hanno caratterizzato la prestazione della sua squadra: «Abbiamo provato a vincerla, ma le ripartenza ci hanno fatto male. Si poteva fare meglio, sicuramente, ci è mancato anche di fare qualche fallo in più quando loro ripartivano. Loro hanno usato le loro carte, l'aggressività e la tigna. In certe situazioni a noi questa ci è mancata».
Un aspetto significativo del discorso di Voria è stato il suo rifiuto di individuare capri espiatori all'interno della squadra: «Sparare su uno o due non è il mio stile, si perde tutti insieme. Non andavano fatti certi errori ma è andata così, sono errori che ci serviranno d'esperienza». Una presa di posizione che testimonia la volontà dell'allenatore di mantenere unito il gruppo in un momento difficile, pur riconoscendo gli errori commessi.
Voria ha anche sottolineato come, nonostante il risultato, i giocatori abbiano mostrato impegno: «Prima della gara li avevo visti carichi e ai ragazzi non posso dire niente perché l'impegno c'è stato. Ad un certo punto forse hanno perso di fiducia. Ce l'hanno messa tutta, forse in maniera sbagliata, ma non gli posso imputare niente».
Guardando al futuro immediato, l'allenatore ha delineato il percorso per risollevarsi: «Dobbiamo in primis rimettere insieme i cocci, vedere intanto Cavallari e Lollo come stanno. Quando si cade bisogna rialzarsi, una delle prime cose che ho detto ai ragazzi è che il calcio va così, se ti fischiano è perché te lo sei meritato».
Con grande maturità, Voria ha accettato la contestazione dei tifosi, riconoscendone la legittimità: «Dobbiamo fare in modo di trasformare questi fischi in applausi. Ci sono passato pure io, un anno ero fischiato, l'anno dopo sono stato portato in trionfo. Fa parte del gioco, ma i tifosi hanno ragione. Di certo non puoi chiedere applausi quando perdi 4-2 con l'ultima in classifica già retrocessa. Se ti contestano e ti dicono qualcosa te la tieni».
Parole che denotano consapevolezza e rispetto verso una tifoseria delusa ma appassionata, con la quale il tecnico intende ricostruire un rapporto di fiducia attraverso prestazioni più all'altezza delle aspettative nelle prossime partite.
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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