Dopo aver guidato il Poggibonsi per ben 169 partite, con una notevole media di 1.69 punti a partita, Stefano Calderini ha lasciato la panchina lo scorso 2 marzo. Il tecnico milanese, classe 1964, con un passato da calciatore che lo ha visto indossare, tra le altre, le maglie di Arezzo e Montevarchi, e con esperienze da allenatore in piazze come Figline e Lastrigiana, ha segnato un'epoca nel club toscano. La sua impronta è stata significativa, culminando con la vittoria del campionato di Eccellenza e successivi campionati di Serie D disputati ad alto livello.

La redazione di Notiziariocalcio.com ha raggiunto mister Calderini per fare il punto sulla sua recente esperienza e per capire come sta vivendo queste settimane lontano dal campo.

«In realtà, la mia vita non ruota unicamente attorno al calcio», precisa subito Stefano Calderini. «Mi occupo di consulenza finanziaria e, in questo periodo, ho più tempo per dedicarmi a questa attività, diversamente da prima quando dovevo organizzarmi in modo differente, considerando l'impegno semi-professionistico della Serie D. Naturalmente, il campo mi manca, ed è del tutto normale che sia così. Questo è anche un periodo utile per ricaricare le energie, in vista di una nuova opportunità. Sto cercando di sfruttare questi giorni per elaborare nuove idee e trovare soluzioni. Cerco di mantenere un equilibrio: ho visto diverse partite, sia di Serie D che di altre categorie, cosa che difficilmente riuscivo a fare quando allenavo. La testa, però, rimane sempre lì, è difficile staccarla completamente dal calcio»

Tornando sulla sua esperienza al Poggibonsi, Calderini confida: «La fine è stata inaspettata, perché la situazione non era critica nel momento del mio addio. Ho lasciato il Poggibonsi all'ottavo posto, e oggi sono settimi... Non c'erano problemi di salvezza. I playoff sono un po' distanti, ma possono provare a mantenere questa posizione cercando di conquistare qualche punto alla loro portata. 

Quest'anno è stata un'annata un po' altalenante a livello di risultati, ma i dati parlano chiaro: la mia esperienza a Poggibonsi la considero più che positiva. In precedenza, abbiamo vinto il campionato di Eccellenza e poi abbiamo disputato campionati di Serie D di tutto rispetto, con un budget che non poteva competere con quello di altre squadre più blasonate. Ho sempre avuto la possibilità di lavorare in autonomia, portando avanti la mia idea di calcio, e in coscienza penso di aver sempre dato il massimo. Alcuni calciatori che hanno fatto molto bene con noi hanno ricevuto offerte importanti, e poi diventa difficile sostituirli... O hai la possibilità di trattenerli, oppure devi cercare alternative.

Credo che i tifosi e le persone che mi sono state vicine possano parlare bene di me, così come io posso fare altrettanto. Il calcio non ha memoria, ma è una dinamica comune a tanti contesti: si dipende dai risultati, e ciò che hai fatto in precedenza sembra quasi svanire. Eppure, abbiamo fatto qualcosa di straordinario: nei primi due anni siamo andati ben oltre le aspettative, quasi un miracolo sportivo. Il primo anno abbiamo totalizzato 74-75 punti, un punteggio con cui di solito si vincono i campionati. Il terzo anno è iniziato male ma si è concluso alla grande. Forse quest'anno c'erano aspettative troppo alte, probabilmente perché ci si era abituati troppo bene... 

Quando sei costantemente tra le prime cinque, ritrovarsi a metà classifica può dare l'impressione di non fare bene. Oggettivamente, alla fine di un campionato, i punti conquistati rispecchiano il valore della squadra. Attualmente, il Poggibonsi sta ottenendo risultati che, con le stesse prestazioni, in precedenza non arrivavano. Nel corso di un'annata, gli episodi contano: a volte girano a tuo favore, altre volte no».

Calderini ha poi espresso il suo parere sull'andamento del Girone E: «Il Ghiviborgo è sicuramente la sorpresa del campionato, mentre le altre squadre di vertice dispongono di budget importanti. Altre, come Ostiamare e Follonica Gavorrano, sono più attardate, ma nel calcio le etichette contano poco. 

Il Livorno ha costruito una squadra che era oggettivamente fuori categoria: avere 2-3 calciatori per ruolo, con giocatori in panchina che sarebbero titolari altrove, la dice lunga. Gli amaranto hanno allestito una rosa talmente forte che ora devono solo gestire queste ultime partite. È vero che hanno perso due gare di fila, ma la promozione in Serie C non è in discussione. Rossetti, Dionisi, Regoli, Russo, Capparella... ma chi ha un attacco del genere?! Una squadra costruita per vincere, e stanno vincendo. Anche il Grosseto ha deluso le aspettative: sono partiti male, hanno cambiato allenatore e Consonni aveva iniziato bene, ma recuperare tanti punti non è un'impresa facile».

Sul Siena, altra protagonista del girone: «Non è una brutta squadra, ma a mio parere non ha dimostrato di essere competitiva per vincere il campionato. Ho affrontato il Siena due volte e, in entrambi i casi, se una squadra doveva vincere, quella eravamo noi. Sono una squadra molto chiusa, che non si espone eccessivamente. Sono molto forti in difesa, anche se davanti hanno giocatori di qualità come Boccardi e Galligani. Tuttavia, secondo il mio punto di vista, nel calcio attuale, se non si rischia qualcosa giocando in superiorità numerica nella metà campo avversaria, si fa fatica. Non si può sempre aspettare che il singolo giocatore crei la giocata vincente».

Infine, Calderini ha indicato due giocatori che lo hanno particolarmente sorpreso in questa stagione: «Per il suo modo di giocare, dico Sabelli del Grosseto. Un bel giocatore, una mezzala moderna. Potrei citare anche Galligani, ma lui è un giocatore già affermato. Sabelli ha sempre giocato in questa categoria e ha dimostrato grande valore. Un altro giocatore forte è sicuramente Gori, un giovane di grande prospettiva: il prossimo anno spiccherà il volo, lo vedremo in squadre importanti, farà un salto di categoria, se non addirittura due... È un giocatore completo: una prima punta veloce, con tantissima qualità e molti osservatori di mercato su di lui».

Sezione: Esclusiva NC / Data: Gio 27 marzo 2025 alle 11:15
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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