Si è commosso e ha commosso l’Italia. Perché Sossio Aruta, stabiese come Donnarumma, Mirante e Quagliarella, l’ex promessa del calcio, il bomber del reality Campioni che ha segnato 350 gol in una carriera che a 49 anni non vuol terminare, in tv ci sa fare e quando è arrivato allo sprint finale del Grande Fratello Vip ha dato tutto se stesso.

«Un’esperienza che dà tanta visibilità». Le lettere dei figli lette in diretta, la chiusura del rapporto con la moglie Rossella, il nuovo amore Ursula, corteggiata a “Uomini e Donne” e il presente da scaricatore di cassette di frutta e verdura in un supermercato di Taranto con una bambina di sei mesi che gli dà tanta energia hanno fatto entusiasmare i fan del programma (condotto su Canale 5 da Alfonso Signorini, arrivato quasi al 19% di share) in cui Sossio si è piazzato terzo dietro la vincitrice Paola Di Benedetto e Paolo Ciavarro.

Un’ora al telefono con Sossio è divertimento puro. Ha giocato in una trentina di squadre, in tutte le categorie, ha fatto persino l’esordio in Champions League («rischiai pure di segnare ») e in Europa League con la maglia dei Tre Fiori di San Marino. Gli manca solo la serie A...«Ma ho fatto la B. A Pescara, mi allenava Maurizio Viscidi. Segnai tre gol in quel campionato».

Che attaccante era?
«Ho cominciato da esterno destro, in fascia, alla Bruno Conti, poi sono diventato centravanti. Un mix di Pippo Inzaghi, perché giocavo sempre sul filo del fuorigioco e Batistuta, in area non perdono».

Lei ha fatto parte del reality Campioni a Cervia dove ha conosciuto l’ex moglie Rossella. Avrà conosciuto anche Pippo Inzaghi che da quelle parti è di casa.
«Certo. Una volta ci incontriamo in stazione e mi dice: “Sossio, tu hai fatto più gol di me”. E io: sì, ma i miei non contano niente».

I calciatori l’hanno seguita al GF? Eziolino Capuano che l’ha allenata alla Puteolana, ha confessato di aver tifato per lei.
«Sì, tanti, Quagliarella mi ha mandato un messaggio».

Ha una sua maglia?
«No, mi ha sempre dato fastidio chiederle. Ma ho grande ammirazione per lui. Con Donnarumma mi sono allenato nei campi della scuola calcio di Gennaro Iezzo».

Le sue squadre del cuore? Le esperienze più importanti?
«Pescara, Benevento, Taranto, Savoia, Ascoli».

Buone annate da bomber e ottimi ingaggi. Ma lei ha fatto capire che non ha più nulla. Dove sono finiti i guadagni?
«Da single, ho condotto una vita molto agiata. Non mi sono negato nulla, comprai anche due case. Macchine, serate, locali, fidanzate, regali».

Quanto ha guadagnato?
«Nelle stagioni al top, ancora c’era la lira, anche più di 150 milioni a stagione».

Ha avuto più donne lei o Cassano?
«Io, c’è da dire che da calciatore vinci facile, in tutte le categorie. Ma, se permette, sono un po’ più bello di Cassano».

Litigioso come lui, in campo e fuori...
«Quando giocavo col Frosinone, contro il Latina scoppiò una rissa gigantesca, fui anch’io protagonista, avevo 33 anni. Beccai un anno e mezzo di squalifica. Non ho un carattere facile.Aquei tempiportavoi capelli lunghi, facevo paura: gli avversari mi provocavano, fuori succedeva lo stesso. La testa un po’ di volte l’ho persa. Ma con i difensori non c’era partita, più mi picchiavano e più segnavo».

Per chi tifa, Sossio?
«Napoli. Ma con moderazione. Però guardo tanto calcio in tv e Ursula non è così felice».

Ursula è il suo angelo. La vostra storia d’amore impazza sui social.
«Proprio così. Andai da separato in cerca d’amore al programma “Uomini e Donne” e la ritrovai. Io avevo giocato a Taranto e andavo a tagliarmi i capelli da suo papà. Lei era piccola. Ora non la lascerei per niente al mondo. E abbiamo Bianca, che è uno spettacolo».

Ma i suoi figli, Daniel Ciro, 13 anni e Diego, 8 stanno con la mamma a Cervia. Bella differenza tra la movida di Milano Marittima e Taranto...
«Io a Taranto sto benissimo. Mare splendido, meglio delle Maldive. Si sta inmaglietta quasi tutto l’anno».

Ma riprenderà a scaricare le cassette di frutta?
«Certo, appena finisce l’emergenza. È il lavoro che ho trovato e non mi vergogno affatto».

Ma ora è nello spettacolo. Cosa sogna?
«L’Isola dei famosi.Unmio pallino da sempre. Poi un futuro ancora nel calcio. C’è sempre quel traguardo del giocare a 50 anni. Poi mi piacerebbe allenare, ma forse meglio fare l’opinionista in tv, l’inviato nei campi. Guardi che di calcio io so tutto».

Sezione: Serie D / Data: Dom 19 aprile 2020 alle 09:30 / Fonte: gazzetta dello sport
Autore: Anna Laura Giannini
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