Stefano Marconi, ex presidente dell'Ancona e attuale socio del club, recentemente ripartito dalla Serie D, ha sferrato un attacco frontale contro Tony Tiong, l'imprenditore che ha guidato la società fino alla sua mancata iscrizione al campionato di Serie C della scorsa stagione.

Durante la trasmissione "LuneDiretta" su Tv Centro Marche, Marconi ha espresso forti critiche sulla gestione di Tiong, mettendo in dubbio le sue origini e il suo status finanziario. "Canil si era impegnato a tenere la società per almeno cinque anni," ha dichiarato Marconi. "Non ipotizzavo che l'avrebbe ceduta a Tiong, che non è né malese né un magnate. È nato a Singapore e risiede a Hong Kong, i suoi risultati li abbiamo visti."

Queste dichiarazioni gettano ombre sulle vicende che hanno portato al passaggio di proprietà e alla successiva crisi del club, culminata con la mancata iscrizione al campionato di Serie C.

Nel frattempo, l'Ancona sta cercando di ricostruire la propria storia calcistica ripartendo dalla Serie D. La squadra, inserita nel Girone F, ha già mostrato segnali positivi conquistando una vittoria per 2-0 contro l'Isernia nel primo match della stagione.

Questa situazione mette in luce le difficoltà e le controversie che spesso accompagnano i cambi di proprietà nel calcio italiano, soprattutto quando coinvolgono investitori stranieri. Le parole di Marconi sollevano interrogativi sulla due diligence effettuata prima della cessione del club e sulle reali capacità finanziarie e gestionali di Tiong.

Mentre la nuova dirigenza dell'Ancona cerca di riportare la squadra ai fasti del passato, queste rivelazioni potrebbero avere ripercussioni legali e mediatiche, gettando nuova luce sugli eventi che hanno portato alla retrocessione della storica squadra marchigiana.

Sezione: Serie D / Data: Mer 11 settembre 2024 alle 23:30
Autore: Francesco Vigliotti
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