Claudio Lotito non usa mezzi termini per esprimere il suo pensiero sulle Squadre B in Serie C. Il presidente della Lazio, intervenuto durante un evento alla LUISS, ha affrontato il tema con la consueta schiettezza, separando nettamente l'aspetto sportivo da quello economico.

"Tutti parlano di seconde squadre per valorizzare giovani e portarli in prima squadra. Questo ragionamento ha senso da un punto di vista sportivo, ma non economicamente", ha dichiarato il patron biancoceleste, introducendo la sua visione critica sul progetto che alcune società di Serie A hanno già abbracciato.

Il presidente ha poi fatto un excursus sulla sua esperienza personale con la Salernitana: "Quando comprai 13 anni fa la Salernitana, era in Eccellenza e la feci ripescare in Serie D. Rivendico con orgoglio la scalata fino alla Serie B, poi sono stato obbligato a svendere la società perché aveva 26 milioni di cassa, 37 milioni di patrimonio giocatori ed era stata periziata tra gli 80 e 100 milioni, ed è stata venduta a 10 milioni a un minuto dalla scadenza. La società è stata comprata a Capodanno stando a Dubai".

Lotito ha quindi esposto la sua visione sul rapporto tra identità locale e seconde squadre: "Se porto la Lazio a Salerno, cosa interessa ai salernitani? Ho deciso di usare i ricavi e le strutture della Salernitana per valorizzare sportivamente i giocatori e incrementare il valore indiretto della Lazio, perché la Salernitana era collegata direttamente alla Lazio stessa".

La chiusura del presidente è stata lapidaria, criticando apertamente le scelte di alcuni club di Serie A: "Hanno determinato che ci sono alcune squadre della Serie A che hanno seconde squadre in Serie C e stanno buttando soldi, è una follia".

Una posizione netta, quella di Lotito, che riapre il dibattito sull'effettiva utilità e sostenibilità economica delle seconde squadre nel calcio italiano.

Sezione: Serie C / Data: Ven 28 marzo 2025 alle 23:15
Autore: Alessandra Galbussera
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