Il Vado ha attraversato una stagione complessa, ben lontana dalle aspettative iniziali che vedevano la promozione dalla Serie C come un traguardo concreto piuttosto che un semplice sogno. L'avvicendamento tecnico, con l'esonero di Cottafava dopo la sconfitta interna contro il Ligorna, ha portato alla guida della squadra il vice allenatore Rodrigue Boisfer, già impegnato con ottimi risultati alla guida della formazione Juniores Nazionale.
In questo contesto di ricostruzione, Luca Tarabotto, figura storica dell'ambiente rossoblù, ha condiviso le sue riflessioni approfondite sulla situazione attuale del club e sulle prospettive future.
La situazione attuale: mancanza di armonia e comunicazione
Interrogato sulle attuali condizioni del club, Tarabotto ha identificato nella mancanza di coesione interna uno dei problemi principali: "Per svariate situazioni e pensieri generali c'è stata poca serenità. Quando si è tutti della stessa idea è normale che è più facile andare avanti. Magari ci sono idee diverse e bisogna cercare di mettere i pensieri tutti vicini. Se questa poca serenità entra all'interno dello spogliatoio diventa difficile gestirla."
Pur riconoscendo le qualità dell'ex tecnico, Tarabotto ha evidenziato come le difficoltà comunicative abbiano compromesso il lavoro: "Nonostante continuo a pensare che Cottafava sia un bravo allenatore e potrà fare molto bene in futuro, credo sia normale che quando ci sono situazioni un po' complicate a livello di comunicazione diventa difficile riuscire a portare avanti il lavoro."
Il dirigente ha ricordato anche i momenti positivi della stagione: "Io avevo detto, anche dopo le dichiarazioni del presidente, che comunque non ci dovevamo dimenticare di tutti i risultati utili consecutivi che avevamo fatto, trovando una certa solidità e un buon gioco. Poi ci sono state quelle partite dove non abbiamo fatto bene e poi è da lì probabilmente che si sono creati dei pensieri contrastanti."
L'identità societaria: solidità nonostante le difficoltà
Quando gli è stato chiesto se la mancanza di serenità potesse essere un limite strutturale per il progetto del Vado, Tarabotto ha difeso con fermezza l'immagine del club: "Questo discorso lo sento dire spesso. Il Vado è una società importante, seria e serena nella quale i giocatori vengono volentieri. Sicuramente è stato commesso qualche errore, parlo per me e magari in generale, ma questo non vuol dire però che il Vado sia una società complicata."
Ha sottolineato l'esempio positivo che il club rappresenta: "Anzi, credo che in tanti abbiano guardato come lavoriamo. Nel nostro piccolo abbiamo sicuramente fatto delle cose importanti. Perciò noi siamo orgogliosi della nostra società, del nostro lavoro e delle nostre idee."
Tarabotto ha contestualizzato le recenti difficoltà come fisiologiche nel percorso di una squadra: "Ciò che è successo fa parte di situazioni di campo che possono accadere in un campionato e alle volte bisogna prendere delle decisioni difficili per arrivare alla dovuta serenità. Ma noi continuiamo a rimanere una società rispettata da tutti."
Gli errori di valutazione: esperienza versus ambizione
Rispondendo sulla responsabilità degli errori commessi, Tarabotto ha offerto un'analisi sincera delle scelte iniziali: "Io sono di Genova e noi genovesi siamo persone che non parlano tanto: quando abbiamo delle idee, giuste o sbagliate che siano, vediamo di portarle fino in fondo. Noi all'inizio abbiamo lavorato per portare un allenatore giovane e una persona del territorio."
Ha evidenziato come il cambio di prospettiva in corso d'opera abbia creato uno squilibrio: "Poi è normale che il mercato sia poi cambiato all'improvviso perché il presidente ha deciso di fare una squadra veramente importante e in quel momento ci siamo trovati con una squadra con giocatori importantissimi allenata da un novello della categoria."
Pur mantenendo la stima per i tecnici coinvolti, Tarabotto ha sottolineato l'importanza dell'esperienza: "Quando si fanno delle squadre importanti, se si vuole vincere o provarci, solitamente lo staff deve essere già abituato a farlo per gestire quel tipo di spogliatoio in un certo modo. C'era il grosso peso di una squadra importante."
La scelta di Boisfer: competenza silenziosa
Sulle qualità che hanno portato alla scelta di Rodrigue Boisfer per guidare la squadra nel finale di stagione, Tarabotto ha espresso grande stima: "Una persona eccezionale: umile, sincera, disponibile e capace. Non ha mai parlato fuori luogo e ha dimostrato di saper stare al suo posto: quando gli è stato detto di prendere la Juniores Nazionale l'ha presa e sta facendo veramente un campionato importante."
Ha evidenziato particolarmente lo stile comunicativo efficace dell'allenatore: "Con il suo 'silenzio' sa spiegare. Ha forte competenza calcistica e in questo momento un po' particolare per noi della società rappresenta un punto di riferimento. Boisfer è la persona giusta e siamo contenti di iniziare questa esperienza."
Guardando al futuro: obiettivi realistici
Riguardo alla programmazione futura dopo una stagione che ha visto sfumare l'obiettivo principale, Tarabotto ha rivendicato una visione più realistica rispetto agli obiettivi dichiarati: "Io credo di essere stata l'unica persona a non dire che si doveva vincere il campionato. Io ho sempre detto di fare un campionato importante, anche perché poi la era una programmazione fatta in due anni."
Ha citato anche le difficoltà oggettive incontrate durante la stagione: "È anche vero che abbiamo perso 4-5 giocatori che sono stati fuori due mesi e già quello è un qualcosa che ci è accaduto e sicuramente sarebbe stato meglio che non accadesse."
Concludendo con uno sguardo al futuro, Tarabotto ha riaffermato l'ambizione del club: "Noi siamo qua per migliorarci, vedremo come finirà la stagione e comunque a prescindere da questo rimarrà sempre la volontà di fare un campionato importante."
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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