«Voglio una squadra che sappia fare partite diverse all’interno degli stessi novanta minuti. Dovremo essere bravi e interpretare al meglio ogni momento della gara».
Queste sono le parole che mister Giancarlo Favarin ha pronunciato durante la conferenza stampa di presentazione di giovedì, rispondendo a chi gli chiedeva che Livorno ha in mente. Perché giocare all’Armando Picchi, su un campo perfetto e di dimensioni ampie, non sarà lo stesso di scendere in campo a Ponsacco, a Cenaia o in altri terreni di gioco con dimensioni ridotte, questo è il concetto del mister. Dal punto di vista tattico quindi l’ex Tau ha cercato giocatori duttili sul mercato, elementi che possano adattarsi al meglio anche a moduli diversi.
La prima decisione da prendere e su cui si baserà molto anche del resto della formazione, al netto delle quote, è la difesa. Se a tre, come lo scorso anno, o quattro. Favarin sta ragionando infatti su due moduli, il 3-5-2, oppure il 4-3-3 (che può diventare anche 4-3-1-2). Nella prima soluzione potrebbe trovare maggiore spazio Fancelli, come terzo di difesa, mentre in una difesa a quattro se il tecnico preferisce una coppia “over” al centro, il 2004 cecinese rischia di essere un po’ sacrificato in alcune partite. Il giovane Niccoli, per cui manca solo l’annuncio, può fare l’esterno basso in una difesa a quattro, ma anche il terzo di difesa se si decidesse di giocare a tre.
La coppia Brenna-Ronchi sembra molto ben assortita: rapido e bravo in impostazione il primo e di grande struttura, con il colpo di testa come punto di forza il secondo. A sinistra andrà il 2005, in porta l’altra quota (Biagini o Albieri) , mentre in mezzo al campo oltre a Bellini e Luci che, con caratteristiche opposte, si giocheranno il ruolo di mediano, le mezzali sono tutte molto duttili. Sia Sabattini che Bartolini possono fare anche il trequartista e anche Palma in carriera ha dimostrato di aver un buon feeling col gol, senza dimenticare Pecchia che in questi due anni ha fatto qualsiasi ruolo. In caso di difesa a 4, prenderebbe maggiore forza l’opzione di giocare con un giovane davanti. Menga è più esterno, mentre Nardi potrebbe preferire la posizione di trequartista, motivo per cui i tre davanti posso essere sistemati in modo di- verso. Il reparto offensivo, a parte i due giovani classe 2004 provenienti dalla Pianese e dalla Fiorentina, come over vede per adesso il solo Matteo Frati, unico confermato tra gli attaccanti dello scorso campionato. Mancano – come detto da Raffaele Pinzani – almeno tre innesti che dovranno arrivare nel giro di una settimana-dieci giorni. Sulle caratteristiche: “Molto dipenderà dal primo che prenderemo. In base a quello poi decideremo gli altri due profili”, ha spiegato il direttore sportivo.
La sensazione è che il Livorno, come idea primaria, cerchi due esterni e un centravanti, quel numero nove che lo scorso anno è mancato moltissimo nella prima parte di stagione. I sondaggi fatti per l’ex Arezzo Convitto e l’ex Ravenna Marangon fanno capire come il focus sia anche su esterni che abbiano senso del gol e possano portare in dote una decina di reti. Da domani inizia la settimana che porterà il Livorno verso l’inizio del ritiro e quindi della nuova stagione, ma allo stesso tempo sono i giorni decisivi per le trattative che riguardano l’attacco. Il diesse Pinzani dovrà affondare il colpo per regalare alla piazza quei profili in grado di fare la differenza e che possano giustificare le ambizioni di vertice del Livorno.
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