Un caso che va oltre la semplice scelta tecnica. Mirco Antenucci, capitano e anima offensiva della Spal, si ritrova ai margini in un momento cruciale della stagione, sollevando interrogativi che vanno ben oltre le mere logiche di spogliatoio.

Con 178 presenze alle spalle e una stagione in cui è stato spesso l'unico punto di riferimento offensivo, Antenucci si ritrova inspiegabilmente ai margini. Le ultime due gare contro Ternana e Pineto lo hanno visto protagonista solo a gara in corso, dopo aver già saltato per squalifica l'incontro con la Pianese.

La statistica è impietosa: 11 reti stagionali, con appena un rigore all'attivo. Oltre 2.200 minuti giocati in 32 presenze, un curriculum che stride con le recenti esclusioni per scelta tecnica. La Spal fatica tremendamente a segnare, eppure rinuncia al suo bomber più prolifico.

L'allenatore sembra prediligere Molina, un attaccante efficace nel pressing ma meno incisivo sotto porta. Una soluzione potrebbe essere quella di affiancare i due, con Parigini arretrato sull'esterno, ma per ora sembra una strada non percorsa.

Il modulo a 5-3-2 non ha certo giovato alla squadra. La Spal è diventata la peggior difesa del campionato, incassando ben 58 reti. Un dato peggiore persino del Legnago, che la dice lunga sulle difficoltà sistemiche.

Karlsson e Rao mostrano qualche segnale positivo, ma paradossalmente sembrano esprimersi meglio lontano dal Mazza. Gli errori tecnici e la mancanza di continuità vengono puniti duramente dal pubblico di casa, aumentando la pressione sui giovani attaccanti.

Un dato su tutti: a ottobre, quando Antenucci era stato impiegato pochissimo per quattro gare consecutive, la Spal aveva raccolto appena un punto. L'ultimo gol su azione risale al match contro il Campobasso, con l'unica altra rete arrivata da una punizione di D'Orazio a Pescara.

Sezione: Serie C / Data: Gio 27 marzo 2025 alle 14:45
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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