«Prima di Cosenza sentivo che quello sarebbe stato il vero banco di prova: vincendo, l'entusiasmo si sarebbe alimentato. E così è stato. Adesso sì, possiamo credere nel secondo posto». Con queste parole, il capitano e centravanti del Catanzaro, Pietro Iemmello, ha lanciato la sfida a Como, Venezia, Palermo e Cremonese per la seconda piazza che vale la promozione diretta in Serie A.

Nessuna pressione, ma tanta ambizione: «Loro hanno l'obbligo di vincere, noi no - ha sottolineato Iemmello alla Gazzetta dello Sport - e poi la Serie B ha sempre avuto una rivelazione. Perché non possiamo essere noi? Essere a fianco di certe squadre è motivo d'orgoglio, la nostra organizzazione e programmazione è alla loro altezza, che hanno budget e giocatori più importanti».

Continuità e crescita: Iemmello ha poi evidenziato la continuità di rendimento con lo scorso anno in Serie C: «Sono due anni e mezzo di lavoro, Vivarini ha sempre messo dentro cose nuove. Siamo mutati tatticamente, ma cerchiamo sempre superiorità numerica e dominio della palla: per riuscirci in B ci stiamo superando». E il merito è anche del mister: «Con allenatori come De Zerbi o Vivarini, ma anche come Oddo a Perugia, se arrivano palloni puliti tutto viene più facile».

Un bad boy con un sogno: Un pensiero infine sulla sua carriera: «Io sono sempre un bad boy. Da giovane ho sbagliato, sono istintivo e a volte mi sono preso colpe non mie. Sono un uomo migliore, ho imparato tante cose per la mia prossima vita da allenatore da insegnare ai giovani. Rimpianti? No. Mi diverto e vorrei smettere solo dopo aver portato il Catanzaro in A e averlo salvato».

Sezione: Serie B / Data: Mer 06 marzo 2024 alle 15:15
Autore: Francesco Vigliotti
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