La notizia che scuote il mondo del calcio italiano, e in particolare quello campano, è la precaria situazione della Turris. La squadra di Torre del Greco, con la sua lunga e gloriosa storia, rischia la radiazione a causa di una crisi finanziaria che sembrava superabile, ma che si è rivelata più profonda del previsto.

Grazie alla mediazione del sindaco Luigi Mennella, è stato raggiunto un accordo tra l'attuale massimo dirigente Ettore Capriola e l'ex patron Antonio Colantonio. L'intesa prevede la monetizzazione di crediti d'imposta per circa 300 mila euro, una somma che però non basta a coprire l'intero debito.

Per colmare il gap, si è optato per una rateizzazione dei contributi INPS, una soluzione che però presenta delle incognite: la pratica è stata avviata con ritardo e non è certo che l'approvazione arrivi in tempo utile.

L'accordo raggiunto, seppur positivo, non garantisce la salvezza della Turris. Anzi, il destino della squadra sembra ancora appeso a un filo. Numerosi sono i passaggi burocratici da completare in pochissimo tempo: dalla cessione dei crediti al trasferimento della liquidità sul conto della società, fino all'approvazione definitiva della rateizzazione INPS.

La situazione della Turris solleva interrogativi sulla gestione della società e sulla programmazione a lungo termine. Come ha potuto una squadra con una storia così importante trovarsi sull'orlo del baratro per mere spese di gestione ordinaria? La risposta è da ricercare in una serie di fattori, tra cui la crisi economica generale aggravata dalla pandemia, una gestione poco oculata delle risorse e una programmazione sportiva a breve termine.

Sezione: Serie C / Data: Lun 16 dicembre 2024 alle 14:57
Autore: Redazione NotiziarioCalcio.com / Twitter: @NotiziarioC
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