Alla vigilia della partenza per Latina, l'allenatore del Catania Mimmo Toscano ha tenuto una conferenza stampa ricca di spunti interessanti. Il tecnico ha affrontato numerosi temi, dalla situazione di emergenza che sta vivendo la squadra, al rapporto con i tifosi, fino alle prospettive future e alle difficoltà del campionato.
La gestione dell'emergenza e le ambizioni del Catania
Toscano ha aperto la conferenza con una riflessione personale sul suo approccio in questo momento delicato: "Cosa chiedere al Toscano uomo? Di continuare così, rimanendo lucido, concentrato, sul pezzo perchè devo trasmettere questo alla squadra. E' una situazione non facile perchè l'emergenza continua. Devo lavorare ogni giorno per portare la squadra al momento giusto nelle condizioni migliori sul piano fisico e mentale, per raggiungere l'obiettivo di scalare la classifica, di posizionarci al meglio in chiave playoff".
Con grande consapevolezza, l'allenatore ha identificato nel Catania stesso il principale avversario da battere: "Il nostro avversario più temibile è il Catania stesso. Devi scendere in campo con lo spirito di chi vuole vincerle tutte, a prescindere dall'avversario. Vincere ti dà consapevolezza, autostima. Dobbiamo avere più fame degli altri per sopperire a questo momento prolungato di emergenza."
Il rapporto con i tifosi: un appello alla vicinanza
Uno dei passaggi più significativi della conferenza ha riguardato il rapporto con la tifoseria, attualmente piuttosto teso: "Cosa dico ai tifosi? Non entro nel merito delle scelte, ci dispiace giocare in un clima così surreale perchè fischiare la squadra dalla lettura delle formazioni e avere lasciato lo stadio al gol del pareggio contro il Foggia non è una situazione ideale. Chiedo di starci vicino fino a quando l'arbitro non fischia la fine, per poi eventualmente fischiarci se non sono contenti".
Il tecnico ha sottolineato quanto sia importante il supporto del pubblico: "Quando si è scelto di venire a Catania, giocatori e staff lo abbiamo fatto soprattutto per il calore ed il sostegno che questa piazza ha dato negli anni per raggiungere i risultati che ha ottenuto. Dipende anche da noi farli spingere durante la gara, però dispiace non avere questo sostegno per i 90 minuti. L'anno scorso il Catania faceva registrare 17/18 mila presenze allo stadio, spero che al più presto possa ritornare questa immagine."
Il dialogo con la società e la visione futura
Toscano ha anche parlato del suo rapporto con la dirigenza: "Il mio confronto con la società è continuo, già a novembre ho espresso il mio parere sulle cose da cambiare, migliorare ed implementare. La società è al corrente di tutto. Non sarà semplice cambiarle dall'oggi al domani, ma mi auguro si faccia al più presto per costruire un Catania solido e forte, affrontando un campionato così difficile da squadra pronta per essere protagonista. Questo è il segnale che ho lanciato".
La prossima sfida contro il Latina
Riguardo alla prossima partita contro il Latina, l'allenatore ha sottolineato l'importanza dell'atteggiamento: "Il Latina è una formazione che nei nomi e nelle individualità possiede dei valori, sta a noi limitare i loro valori ed esaltare i nostri. L'atteggiamento e l'approccio faranno la differenza, questi non sono negoziabili".
Ha anche speso parole di apprezzamento per l'ex Rapisarda: "Io l'ho ringraziato per la disponibilità e professionalità dimostrate. Sabato avrà sicuramente qualche motivazione in più, vorrà fare la sua parte contro la sua ex squadra ma noi dobbiamo concentrarci sul Latina".
La metafora del frigorifero e la fame di vittoria
Particolarmente interessante è stata la metafora del frigorifero utilizzata da Toscano per descrivere lo stato mentale che vorrebbe vedere nei suoi giocatori: "Com'è il mio frigorifero? Vuoto. E anche i giocatori devono considerarlo vuoto, perchè ad oggi non è andata come volevamo. Nel girone d'andata quando eravamo quasi al completo abbiamo fatto bene, poi la mancanza di continuità è stata determinata da tante situazioni".
Il concetto è stato ulteriormente elaborato: "Se ti accontenti di un punto vuol dire che il frigo della squadra è pieno. Capisco l'emergenza, il fatto che hai poche soluzioni ma se giochi con fame la partita la porti a casa. Questo voglio vedere dai ragazzi".
La situazione degli indisponibili e la crescita dei giovani
Il tecnico ha affrontato anche il tema degli infortuni e delle squalifiche: "Siamo in emergenza ed è un fatto oggettivo. Sappiamo di avere tanti calciatori importanti per le loro caratteristiche ma che non sono attualmente disponibili. Io però non cerco alibi, ho l'obiettivo di tirare fuori da ogni giocatore il meglio per vincere ogni partita".
Sulla squalifica di Stoppa: "Sconterà un altro turno di squalifica. Quando l'arbitro ha estratto il cartellino rosso ad Altamura, Stoppa ci ha detto subito che non andava espulso. Lui però sentiva la responsabilità di avere lasciato la squadra in dieci in un momento in cui stavamo cercando di vincere. È un calciatore che negli ultimi anni è stato importante ma non protagonita. A Catania può diventarlo. Deve crescere anche attraverso questi passaggi".
Infine, ha dedicato un'importante riflessione sul percorso di crescita dei giovani: "I giovani? Io non li chiamo giovani quando sono in pianta stabile in prima squadra e giocano dall'inizio, però nei confronti di chi si affaccia all'inizio in prima squadra, soprattutto in un palcoscenico come Catania, devo essere specialmente io bravo ad accompagnarlo. Dovrebbero fare un percorso 10, 20 minuti – come Corallo a Monopoli – 30, 40 minuti prima di giocare con più regolarità, perchè così non avrebbero la percezione del peso della loro prestazione per crescere. Buttarli così nella mischia in un momento di grande difficoltà dispiace. E' l'ultima cosa che io come allenatore devo fare ma questo è un momento in cui forse devi crescere più velocemente possibile".
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