La promozione in Serie B dell'Avellino rappresenta uno dei capitoli più emozionanti della recente storia calcistica irpina. Al centro di questo traguardo storico c'è Mario Aiello, direttore sportivo biancoverde, che ha voluto condividere le sue riflessioni attraverso un toccante messaggio sui social network. Le sue parole rivelano non solo l'importanza professionale del risultato raggiunto, ma anche il significato personale di un percorso caratterizzato da sfide, ostacoli e una determinazione incrollabile.
Un'impresa che rimarrà nella storia
"Ci sono voluti giorni per metabolizzare l'entità e la portata della conquista della serie B ad Avellino", esordisce Aiello nel suo messaggio. Il direttore sportivo racconta come la concentrazione sia sempre stata focalizzata sulla partita successiva, evitando tabelle e ipotesi che avrebbero potuto trasformarsi in pericolose distrazioni. Un approccio pragmatico che ha permesso alla squadra di recuperare gradualmente terreno fino al raggiungimento dell'obiettivo.
La grandezza dell'impresa si è manifestata in tutta la sua evidenza quando, dal balcone, Aiello ha potuto osservare oltre trentamila persone festeggiare per le strade. Un momento che il direttore sportivo custodisce gelosamente: "Qualsiasi cosa succederà in futuro, nulla e nessuno potrà mai togliermi quel momento, perché per sempre anche il mio nome resterà legato alla storia di questo club, di questa città, di quell'attimo".
Un percorso in salita
Il cammino di Aiello non è stato privo di difficoltà. Quando ha assunto l'incarico, ha dovuto affrontare lo scetticismo della gente, quello che lui stesso definisce "sano", ma anche quello "malato dei detrattori a prescindere". Una situazione che non gli concedeva margini di errore.
Con un'allusione ironica ai suoi critici, che definisce "venditori di pentole" e "maivistiacoverciano", Aiello sottolinea come sia riuscito a conquistare la stima anche degli scettici attraverso il lavoro, i risultati sul campo e la consapevolezza dei propri mezzi. "Per me è la vittoria più grande", afferma.
La meritocrazia nel calcio e nella vita
Nel suo messaggio, il direttore sportivo offre anche una riflessione sul mondo del calcio, descrivendolo come un ambiente "non lineare" e "non sempre meritocratico", almeno nel breve periodo. Tuttavia, aggiunge che "alla lunga, come nella vita, se hai delle qualità alla fine escono fuori, le cose si mettono al loro posto".
Aiello evidenzia quanto sia fondamentale avere carattere e ostinazione, soprattutto per chi, come lui, proviene dal calcio dilettantistico. Racconta della sua esperienza come allenatore di squadre Primavera, con cinque primi posti nella regular season, un secondo e due terzi posti, senza mai ricevere una chiamata da categorie superiori. Un'esperienza che gli ha insegnato che "nella categoria superiore ci devi arrivare con i tuoi piedi".
I successi ad Avellino e le ambizioni future
Aiello ricorda con orgoglio i due "tituli" conquistati con l'Avellino nelle stagioni 2023/24 e 2024/25, sottolineando come quello della scorsa stagione sia stato "anche più complicato". Ma per lui questo è solo l'inizio: "Sono solo a metà dell'opera sia per questo club, che per me stesso".
Il motto che guida il direttore sportivo è chiaro: "Mira alla luna, per colpire un'aquila". Un'immagine che riflette la sua ambizione di puntare sempre al massimo.
Riconoscenza e dediche speciali
Nel suo messaggio, Aiello non dimentica di ringraziare tutte le società che gli hanno dato l'opportunità di lavorare: Internapoli, Ischia, Gragnano, Paganese e Cavese. Un ringraziamento particolare va alla famiglia D'Agostino, proprietaria dell'US Avellino, e a tutti coloro che hanno contribuito al successo di questa stagione, dal mister Biancolino allo staff tecnico e medico.
Le dediche più sentite sono riservate alla sua famiglia: la madre, il padre che "guarda da lassù", e i figli Rosario e Sofia, descritti come "splendidi oltre che compagni di viaggio".
Un messaggio d'amore e di forza
La dedica più toccante è quella rivolta alla compagna Lisa Scarpa, impegnata in una battaglia personale che Aiello descrive come "più importante di quella vinta ad Avellino". Il direttore sportivo ricorda quando, all'inizio delle difficoltà della compagna, aveva pensato di lasciare tutto, ma lei lo aveva esortato a continuare e a vincere.
"Io l'ho fatto, ora tocca a te, completare l'opera, amore mio", conclude Aiello, in un messaggio che va ben oltre il calcio e tocca le corde più profonde dell'esistenza umana.
Il percorso di Mario Aiello all'Avellino rappresenta una testimonianza di come la perseveranza, il duro lavoro e la capacità di affrontare le critiche possano portare a risultati straordinari. La promozione in Serie B non è solo un traguardo sportivo, ma il simbolo di una rinascita personale e professionale che continua a inspirare tifosi e appassionati.
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