A 56 giorni dal passaggio di consegne tra Pietro Sciotto e l'AAD Invest Group s.a.r.l., l'Acr Messina si trova in un limbo di incertezza che getta ombre sul futuro della squadra. La luna di miele con i nuovi proprietari, durata meno di un mese, ha lasciato spazio a una crescente preoccupazione, culminata con il mancato pagamento di contributi e ritenute.

La fiducia verso la fiduciaria lussemburghese è crollata, alimentando voci di fallimento e indagini in corso. In questo clima di tensione, i riflettori sono puntati su Doudou Aissatou Sarr Cissè e Stefano Alaimo, i nuovi amministratori del club. La loro nomina, che consente loro di operare autonomamente, non ha dissipato i dubbi sulla solidità finanziaria dell'operazione.

Le promesse di ingenti fondi di investimento, sbandierate da AAD Invest, si sono rivelate fragili. Le analogie con la precedente esperienza a Deinze, in Belgio, dove Cissè aveva promesso fondi mai arrivati, alimentano lo scetticismo. La figura di Stefano Alaimo, impegnato nella gestione quotidiana del club, contrasta con l'assenza di soluzioni concrete sul fronte finanziario.

Un elemento chiave è il ruolo di Licorne Gulf, una società londinese che gestisce patrimoni e finanzia startup. La sua compatibilità con le esigenze di AAD Invest è oggetto di dibattito, mentre GEM (Global Emerging Markets), un fondo con sedi in diverse città, potrebbe rappresentare la vera fonte di finanziamento. Tuttavia, la difficoltà nel reperire liquidità solleva interrogativi sulla reale solidità del progetto.

In questo scenario, la figura di Pietro Sciotto, ex proprietario del club, assume un ruolo cruciale. Le sue condizioni di salute non possono giustificare un silenzio che rischia di compromettere il futuro del Messina. La situazione finanziaria del club, pur non essendo critica, richiede un intervento deciso per evitare una nuova crisi.

Sciotto deve uscire da questo vicolo cieco, riprendendo in mano il timone o abbandonando una strategia che ha portato all'attuale incertezza. Il rischio è di riaprire ferite mai rimarginate, come quella del 2008, quando la rinuncia alla Serie B segnò l'inizio di un declino.

La piazza di Messina, nonostante le difficoltà, ha dimostrato attaccamento alla squadra, con oltre 5.000 spettatori presenti contro il Trapani. Un segnale di speranza che richiede una nuova proprietà solida e trasparente.

L'appello a Sciotto è chiaro: agire ora per non essere ricordato come l'artefice dell'ennesima scomparsa del calcio a Messina. Il futuro del club è appeso a un filo, e solo un intervento tempestivo può scongiurare il peggio.

Sezione: Serie C / Data: Sab 01 marzo 2025 alle 13:15
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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