La differenza tra essere promossi e vincere un campionato può sembrare minima: in entrambi i casi si sale di categoria. Che avvenga tramite spareggio o ripescaggio - come per la Jesina 2010/2011 dall'Eccellenza alla D - o dopo aver vinto il campionato di Promozione con un turno d'anticipo, come l'attuale Jesina, trentuno anni dopo il trionfo in Eccellenza della stagione 93/94.

Per Giancarlo Chiariotti, commercialista jesino da cinque anni alla guida della principale squadra calcistica cittadina, questa promozione rappresenta molto più di un semplice passaggio di categoria.

«Direi più una ricompensa che ripaga parte dei sacrifici di questi anni. La retrocessione dell'anno scorso ci ha fatto capire tante cose, in molti ci hanno voltato le spalle se non altro nelle difficoltà si è visto chi davvero vuole bene alla Jesina e chi no», afferma il presidente al Resto del Carlino, evidenziando come i momenti difficili abbiano rivelato i veri sostenitori del club.

Nonostante le contestazioni, Chiariotti ha ormai conquistato un posto significativo nella storia centenaria della società. «In questi cento anni sono tanti i professionisti, medici, imprenditori semplici appassionati che hanno ricoperto la carica, il record appartiene a Marco Polita 11 mandati, poi Pacifico Carotti (l'ex sindaco cui è intitolato lo stadio Comunale ndr) presidente per 8 anni, con 5 mandati oltre al sottoscritto Rosati, Barrovecchio, Serrani, Leopoldo Latini, Kruger Berti, dalla prossima stagione potrei salire, da solo, sul terzo gradino del podio».

La Jesina si presenta come una società a carattere familiare, con uno sponsor fedele come l'impresa di pompe funebri Santarelli e un generoso mecenate in Andrea Pieralisi, amico ed ex compagno di scuola di Chiariotti, che recentemente ha criticato duramente l'amministrazione comunale.

«Che Jesi sia carente a livello di strutture sportive è sotto gli occhi di tutti, da anni abbiamo fatto richiesta della gestione dello stadio Carotti, eravamo e siamo tuttora disposti a fornire a nostre spese un campo da gioco in sintetico all'antistadio, nessuna risposta dalle precedenti amministrazioni, tantomeno dalla attuale, anche questo faceva parte dello sfogo di Andrea», spiega Chiariotti.

Il ritorno in Eccellenza impone inevitabilmente un investimento economico diverso. Sulla situazione finanziaria della società, il presidente rivela: «Qualcosa si sta muovendo, a breve potrebbero esserci delle novità, nel caso contrario andremo avanti come sempre abbiamo fatto cercando di fare il meglio senza salti nel buio sperando che altre realtà locali dimostrino concreta attenzione e interesse nei confronti della squadra della loro città».

Quando interrogato sui rapporti con la tifoseria organizzata della curva, Chiariotti ammette: «Nessuno, chiusura assoluta, è vero a Fermignano qualcuno è venuto e alla fine ha anche festeggiato con i giocatori...».

A chi gli chiede perché continui in questo ruolo nonostante le difficoltà, il presidente risponde con un aneddoto rivelatore: «Io sono presidente anche della squadra di calcio a 5 giocavamo i play off promozione in serie B contro Padova. Sotto 1 a 0, dopo due supplementari a venti secondi dalla fine abbiamo segnato il gol del pareggio. Palazzetto impazzito, per festeggiare anche i due poliziotti al mio fianco per poco non finiscono dentro il campo. Capito perché?».

Sezione: Eccellenza / Data: Ven 11 aprile 2025 alle 23:45
Autore: Chiara Motta
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