Sono stati un venerdì e un sabato di lavoro per la Fermana di Mirko Savini, che aveva programmato la sequenza di allenamenti pre-pasquali ben prima della sconfitta interna contro la Civitanovese. Una sconfitta che ha sancito la fine dei giochi anzitempo, ammettendo che i canarini fossero ancora in corsa. Dal nefasto giovedì santo il programma non è cambiato: nessuno sconto, professionalità fino alla fine. Si sperava in tre punti nell'uovo pasquale, ma nessuna sorpresa: la colomba è volata via verso l'Eccellenza, e comunque è stato il mister a metterci la faccia per tutti, dichiarando: «Spingeremo ancora al massimo, dobbiamo finire con dignità».

Frasi che si pronunciano più o meno sempre quando ormai non c'è più nulla da fare. I canarini, d'altronde, a spingere al massimo ci hanno provato, ma il motore è rimasto sempre ingolfato. Pochi cavalli e poca benzina: un percorso evidente sotto gli occhi di tutti. Nessun allenatore è riuscito a cambiare realmente marcia.

Le medie ottenute dai vari tecnici che si sono succeduti sulla panchina - Ruben Dario Bolzan, Fabio Brini e ora Savini - sono più o meno le stesse. Il denominatore comune? Non sufficienti per mantenere questa Serie D. Lo stesso Savini, ex collaboratore di Cristian Bucchi, ha voluto mettersi totalmente in gioco inaugurando la sua carriera da head coach: non sono bastate però la voglia, la disponibilità e la massima competenza a fronte di una rosa partita in un modo, puntellata (per così dire) in un altro, ma sempre tristemente incompleta e deludente.

Nessuno dei "comandanti" è riuscito a far viaggiare la vettura a velocità accettabile. Ruben Dario Bolzan, primo tecnico dell'anno, in sella per tutto il girone d'andata, ha ottenuto 16 punti in 17 partite, per una media di 0,94 punti a gara. Poi è stata la volta del baffo elpidiense Fabio Brini, arrivato qualche ora prima di Natale, giusto il tempo per mangiarsi il panettone, guidare la Fermana per 9 domeniche e ottenere 8 punti: media di 0,89 nonostante l'acquisto di Elio De Silvestro, il top player strapagato sul mercato per strapparlo all'Avezzano. Nella Marsica qualcuno ride: gli abruzzesi sono clamorosamente in gioco per i playoff mentre la Fermana retrocede.

Il 3 marzo, inoltre, ennesima rivoluzione con la Fermana già ultima a 22 punti ma a "soli" 3 punti dai playout. Brini out, dentro Savini, ma i risultati sono peggiorati ulteriormente. Per l'ex difensore di Serie A ecco serviti 5 punti in sei turni: media di 0,83. Il dato è inequivocabile: si è andati sempre peggio. Poco da dire, nient'altro da aggiungere.

E il futuro? Già dal post Teramo-Fermana, la prima di Savini persa al Bonolis per 0-1 al tramonto del match, tutti avevano compreso che le cose si erano irrimediabilmente compromesse. Campionato andato a farsi benedire con un mese e mezzo di anticipo. Per questo i membri del direttivo societario avevano già incominciato a lavorare in vista della prossima Eccellenza. Passi ufficiosi e non ufficiali, riunioni con i delegati della tifoseria per spiegare fantomatici piani, ma è adesso che dovrà iniziare a fondarsi il vero progetto.

Che tipo di futuro vivrà la prossima Fermana? Tornare in Eccellenza dopo l'ultima tappa datata 2012/13, bruciando sette campionati di Serie C e cinque di Serie D con gestioni scellerate, rappresenta un colpo durissimo e difficilmente assorbibile in tempi brevi.

Sezione: Serie D / Data: Lun 21 aprile 2025 alle 17:30
Autore: Elena Carzaniga
vedi letture
Print