Domenica è arrivato il primo gol di Cherif Diallo con la casacca della Dolomiti Bellunesi. Una rete che è valsa i tre punti contro il Cjarlins Muzane. L'attaccante liberiano si è concesso al collega Gianluca Da Poian per una lunga intervista al Corriere delle Alpi.

Cherif, sembri tornato in forma, dopo qualche acciacco fisico estivo. «Sì, anche se in realtà l’infortunio risale a parecchie settimane fa. Sto bene da un po’ e mi sentivo in forma già contro la Luparense, quando sono sceso in campo da titolare alla prima giornata. Mi alleno sempre al massimo sperando di giocare, poi ovviamente sono pronto a dare una mano in caso di subentro a gara in corso».

Con l’esultanza dopo il 2-1 volevi esprimere il tuo dissenso nei confronti di qualche critica? «No no, assolutamente. La faccio già dai tempi della Fezzanese. È un modo attraverso cui ricordare a me stesso di rimanere sempre in silenzio e continuare a lavorare. Qualche volta esulta così anche Lukaku, tra l’altro».

È lui il tuo beniamino? «No in realtà no».

Hai qualche modello di riferimento? «Al di là dell’incredibile capacità di Halland di sapersi muovere dentro i 16 metri, guardo diverse partite per apprendere segreti e spunti da chi possiede le mie caratteristiche. Ad esempio, in serie A apprezzo molto Duvan Zapata, anche se ora è impressionante Mateo Retegui».

Veniamo alla Dolomiti. Abbiamo forse sottovalutato la vostra esigenza di dovervi conoscere, essendo tanti nuovi giocatori. «Non so se è stata sottovalutata. Di sicuro, occorre del tempo per conoscere le caratteristiche dei compagni e quant’altro. So che ci stiamo impegnando parecchio e l’obiettivo è fare sempre meglio».

Domenica nel post partita sei stato chiaro: non potevamo permetterci di perdere ancora. «Ed è vero. Sarebbe stata la terza sconfitta casalinga in quattro partite… Al contrario, occorrevano tre punti con i quali caricare società, ambiente e tifosi. Lo si è visto credo, perché ci siamo impegnati al massimo per ribaltare lo svantaggio».

Rimane una Dolomiti che può crescere ancora. «Certo e lo sappiamo. Guardare la classifica ora è inutile. Il campionato è davvero equilibrato e ogni estate cambia tutto ed è difficile immaginare una continuità con la stagione precedente. Ora dobbiamo concentrarci nell’evitare qualche gol facile concesso agli altri, oltre a crescere in fase realizzativa. D’altronde, andiamo in rete ancora troppo poco».

Hai giocato in piazze dove la pressione dell’ambiente è elevata. Mi riferisco ad Arezzo, Prato, Clivense, Ravenna… Però anche qui alla Dolomiti basta un mezzo passo falso per far emergere dubbi e perplessità. «Il segreto è essere focalizzati totalmente su quanto accade in campo. Ci pensi a fine partita a raccogliere applausi o accettare critiche. Ma nei novanta minuti non devi pensare ad altro, se non al dare il massimo. Così come è inutile cercare le giocate complicate o così via: la semplicità paga».

Ti piacerebbe riconquistare la nazionale? «Ho totalizzato tre presenze in passato, però ovviamente spero ancora di rientrare nei convocati. È sempre speciale indossare la maglia del tuo Paese. Per farlo però devo segnare una ventina di gol o andare in serie C. O entrambi…».

Sezione: Serie D / Data: Mer 09 ottobre 2024 alle 20:30
Autore: Massimo Poerio
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