Mister Matteo Andreoletti si è fermato a commentare la partita Padova-Trento, esprimendo le sue impressioni e riflessioni sulla prestazione della squadra. Ecco le sue parole:

"Ero preoccupato più per scaramanzia, perché non sono abituato a partire bene. Ma vedere come spingono i ragazzi in settimana mi fa stare tranquillo quantomeno per la prestazione che saremmo andati a fare. È chiaro che abbiamo indirizzato la partita grazie alle qualità dei nostri giocatori, e noi i giocatori di qualità li abbiamo e io me li tengo stretti.

Nel primo tempo, i nostri avversari ci venivano a prendere altissimi. Ai ragazzi, a fine primo tempo, ho detto che non potevano tenere questi ritmi per tutta la gara e non appena loro sono calati, siamo saliti di livello. Avevo molti dubbi, almeno 4 o 5, perché i ragazzi lavorano bene e mi mettono in difficoltà. Sono dubbi assolutamente positivi. Stamattina, assieme allo staff tecnico, ne abbiamo parlato. Le scelte di formazione non sono da sprovveduti, ma frutto di quello che i ragazzi mi mostrano in settimana.

Nel primo tempo, i loro terzini ci venivano a prendere altissimi, così per noi giocare dal basso era più difficile. Una rondine non fa primavera, non voglio spegnere gli entusiasmi perché la vittoria fa ovviamente piacere, ma domani mattina noi ci alleniamo e i ragazzi dovranno farlo a mille all’ora. Solo così noi cresceremo e potremo portare sempre più gente allo stadio a tifare per la squadra.

Ne approfitto per ringraziare chi è venuto allo stadio a tifare. Ringrazio anche chi ha curato il campo, era in buona condizioni e ci ha permesso di far girare bene la palla. Ho già detto, la nostra rosa è competitiva, poi se il mercato negli ultimi giorni ci darà qualche occasione, vedremo se possiamo migliorare ancora."

Con queste parole, Andreoletti ha sottolineato l'importanza del lavoro settimanale e della qualità dei giocatori, esprimendo fiducia nella crescita della squadra e ringraziando i tifosi per il loro supporto.

Sezione: Serie C / Data: Mar 27 agosto 2024 alle 11:30
Autore: Giovanni Pisano
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