Il fantasista Minincleri si ritira dal calcio giocato: «È stato un viaggio pieno di ostacoli ed emozioni»

01.07.2024 23:19 di  Michele Caffarelli   vedi letture
Il fantasista Minincleri si ritira dal calcio giocato: «È stato un viaggio pieno di ostacoli ed emozioni»

Con un post sui social, Simone Minincleri ha annunciato il suo ritiro ufficiale dal calcio giocato. Il trequartista, che ha compiuto 35 anni lo scorso 4 marzo, ha deciso di appendere le scarpette al chiodo dopo una lunga e vincente carriera in Serie D. Il suo futuro sarà in panchina, Minincleri ha già ottenuto la certificazione di allenatore UEFA B.

Per lui ora si profila una carriera da mister dopo aver terminato i corsi da allenatore UEFA B. Di seguito il messaggio scritto da Minincleri.

Minincleri ha conquistato il campionato di Serie D in ben sei occasioni, il primo dei quali da protagonista con la maglia della Pistoiese nella stagione 2013/2014, sotto la guida di Massimo Morgia. Negli anni successivi, ha continuato a vincere campionati di Serie D, trionfando anche con il Siena (2015), il Piacenza (2016), il Rieti (2018), il Mantova (2020) e infine con il Pineto nel 2023.

Con il suo post sui social, Minincleri ha voluto ringraziare tutti coloro che lo hanno accompagnato in questa lunga avventura calcistica, dai compagni di squadra agli allenatori, dai dirigenti ai tifosi.

Questo il suo messaggio: «Oggi per me non è un giorno come tutti gli altri, dopo tanti anni in giro per l’Italia è arrivato il momento di dire basta con il calcio giocato. È stato un viaggio pieno di ostacoli, emozioni che mi ha formato in primis come uomo, mi ha dato l’opportunità di essere ospite in tante città bellissime piene di gente appassionata di calcio che mi hanno sempre fatto sentire a casa. Ho coltivato il sogno di un bambino con tanti sacrifici e mettendo da parte amicizie e vita privata, sono stato ripagato dai successi sul campo e dalle sconfitte che mi hanno dato sempre la forza di ripartire più forte.

Ringrazio mia moglie che mi ha seguito in ogni dove e mi ha regalato il dono più grande, mia figlia Penelope. La mia famiglia, mio padre e mia madre che mi hanno permesso di andare via di casa sin da piccolo, hanno accettato sempre le mie scelte, mio padre è stato il mio più grande critico ma il mio primo tifoso, mia mamma…beh la mamma è sempre la mamma lo sappiamo, sempre dalla mia parte in qualunque momento. Ringrazio tutti i miei allenatori e compagni, senza di loro non sarei mai diventato nessuno, per non dimenticare qualsiasi addetto ai lavori, persone che per me hanno fatto l’impossibile rimettendomi in campo quando non stavo bene o i tanti magazzinieri sempre disponibili e pronti a darti tutto loro stessi per farti stare bene.

Da Gennaio ho iniziato un nuovo percorso e qualche giorno fa ho terminato i corsi diventando allenatore UEFA B. L’obbiettivo sarà sempre di andare avanti, sbagliando, imparando, combattendo sportivamente ogni giorno sul campo. È stato veramente bello vivere tante emozioni grazie alla magia che regala un semplice pallone. Grazie di cuore a tutti».