Il presidente del Taranto, Massimo Giove, ha rilasciato una lettera aperta in risposta alle recenti controversie extra campo che coinvolgono il club. Nel comunicato, Giove sottolinea la necessità di chiarire la posizione del club rispetto agli sviluppi concernenti la proposta di spostare la squadra a Brindisi, avanzata unilateralmente dalla civica amministrazione. Il Presidente esprime il suo disappunto per l'assenza di consultazione e coinvolgimento da parte della pubblica amministrazione, evidenziando la mancanza di informazioni sulle esigenze amministrative, logistiche e organizzative del club, nonché sulle necessità di ordine pubblico legate alla viabilità e alla capienza dello stadio.
Giove manifesta la sua apertura al dialogo, sottolineando la volontà del club di tutelare sia i Giochi del Mediterraneo che i propri tesserati e la tifoseria. Rileva inoltre il ruolo costruttivo del tecnico Eziolino Capuano, che, attraverso il successo sul campo e il rispetto per la passione dei tifosi, ha contribuito positivamente al contesto sportivo.
Il Presidente fa appello alle istituzioni affinché prendano in considerazione l'unica ipotesi percorribile, ovvero la ristrutturazione dello stadio esistente per consentire ai tifosi di seguire la squadra nello storico Iacovone. Auspica che il suo appello venga recepito favorevolmente e che si possa continuare a giocare nel proprio stadio, con il consenso unanime. La lettera evidenzia la volontà di collaborare per il bene del calcio professionistico nella città, nonostante le attuali sfide.
Di seguito la lettera aperta di Massimo Giove:
Le polemiche non portano a risolvere nulla. Mi sento di fare una doverosa precisazione sulle recenti vicende, extra campo, che hanno visto coinvolto il club che rappresento con la civica amministrazione.
Un tavolo di concertazione, indetto con grande urgenza dal Sindaco di Taranto, al quale hanno partecipato i miei collaboratori, assieme a vari
sindaci del territorio, come a tutti noto, è risultato totalmente inutile. Nei giorni a seguire abbiamo appreso, a mezzo stampa, dell'ipotesi Brindisi. Unilaterale. La notizia, tuttora priva di certezze, è stata divulgata in fretta e furia dalla civica amministrazione.
Nel frattempo ho provveduto a chiedere un incontro ufficiale al sindaco di Brindisi per verificare la reale concretezza e fattibilità dell'ipotesi e sono in attesa di risposta. Il tutto senza che la pubblica amministrazione ci informasse consultasse e senza nessun tentativo di coinvolgimento. Senza informarsi sulle nostre necessità amministrative, logistiche e organizzative. Ma principalmente sulle necessità di ordine pubblico (viabilità e capienza stadio).
Un comportamento anomale al quale avevo deciso, inizialmente, di non replicare. Oggi, constatando l'impossibilità al dialogo, desidero precisare la posizione del Club, sia relativamente ai Giochi del Mediterraneo, che a tutela dei propri tesserati, che a quella di tutta la tifoseria rossoblu. Ben vengano i tanto desiderati Giochi, con i relativi corposi investimenti economici per quanto concerne le infrastrutture necessarie al loro svolgimento. La poca chiarezza, dimostrata sino ad oggi nei confronti del Club che rappresento, apre però al dubbio che alla civica amministrazione poco interessi, realmente, il futuro del calcio professionistico nella nostra città. Ove così fosse sarà sufficiente darcene comunicazione a breve, sapremo, di conseguenza, come comportarci.
In riferimento alle esternazioni del mio allenatore.
Eziolino Capuano non fa polemica. Con nessuno. Risponde alle esigenze della "piazza" sportiva. Protegge il suo lavoro e quello della
squadra. Tutela la passione dei tifosi. Per Capuano parlano i risultati. Importanti quelli ottenuti sul manto erboso dello Iacovone. Per Capuano parla la classifica. In campo ci va la squadra, l'entusiasmo degli spalti fa da traino all'ottenimento dei risultati
"Non essere gelosa se amo il Taranto più di te" canta quella curva. Quegli oltre tremila che si assiepano sui gradoni della Nord nelle gare casalinghe. Capuano reclama il diritto di esultare e vincere assieme a quei tifosi. Il diritto di poter correre anche lui, con la sua truppa, ad abbracciare simbolicamente la passione dei suoi sostenitori. La squadra del Taranto deve giocare in casa. Allo Iacovone. Sempre. Non si possono giocare campionati interi in trasferta. Per mille ed un
motivo. Uno più importante degli altri. Il rispetto che tutti dobbiamo avere per la passione dei nostri tifosi. Per tutti deve valere l'esortazione di nonno Carmine divenuta virale: "voglio esultare sui nostri gradoni, non toglietemi lo Iacovone". Si. Perché la legge degli "ultras" vieta l'occupazione di qualsiasi curva che non sia la propria. Un concetto che non va assolutamente trascurato. Questo lo sa la dirigenza del Taranto, lo sanno i suoi tifosi, lo sa, logicamente, anche Eziolino Capuano che cerca di trasmetterlo al
mondo intero con le sue dichiarazioni. Indicando l'importanza dello Iacovone.
Mi auguro che la civica amministrazione, la Commissione dei Giochi del Mediterraneo, la Regione, il Governo e tutte le parti interessate prendano in considerazione l'unica ipotesi percorribile. La ristrutturazione del nostro amato stadio fatto in settori in modo tale da consentire ai nostri tifosi di seguire i nostri colori allo Iacovone. Mi auguro che il mia appello venga recepito nel modo migliore dalle Istituzioni in genere e che pertanto si possa continuare a giocare all'interno del nostro stadio. Con l'unanime gradimento.
F.to
Taranto F.C. 1927 Srl
Il Presidente
Massimo Giove
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