Pietro Sciotto, ex proprietario dell'ACR Messina, ha inviato una lunga lettera alla Gazzetta del Sud per chiarire definitivamente la sua posizione riguardo la cessione del club peloritano e annunciare che non eserciterà la clausola rescissoria per tornare in possesso della società.

"Scrivo questa lettera al termine di una lunga e complicata storia che mi ha visto impegnato in nome della Fede e dell'Amore per l'Acr Messina Calcio. Scrivo questa lettera perché troppo spesso il nome mio e della mia famiglia è stato calpestato e umiliato", ha esordito Sciotto, descrivendo il suo impegno come "la continua, frenetica e spesso difficilissima ricerca di soluzioni per poter ottenere fra mille difficoltà i migliori risultati, per cercare di colmare lacune, nell'indifferenza assoluta di chi avrebbe potuto e dovuto aiutarmi".

L'imprenditore ha spiegato le ragioni che lo hanno portato a cedere il club il 2 gennaio scorso: "Dopo oltre un anno di insulti feroci, contestazioni e ostruzionismo, la pressione e l'aggressione contro di me è diventata insostenibile, con l'unico obiettivo di costringermi a lasciare la società e vendere, comunque, a chiunque".

Sciotto ha poi rivelato un dettaglio importante sulla gestione attuale: "Da due mesi non sono più il proprietario della società che, però, ha operato e continua ad operare grazie alla mia fideiussione di 350.000 euro che rimarrà attiva sino alla fine della stagione calcistica".

Nonostante l'esistenza di una clausola rescissoria, l'ex presidente ha annunciato che non la eserciterà: "Sopraggiunti gravi motivi personali mi impediscono anche soltanto di poter valutare la possibilità di esercitare la clausola rescissoria che, comunque, non produrrebbe effetti risolutori in tempi rapidi perché necessiterebbe di una causa di lunga durata".

L'imprenditore ha poi lanciato un appello a chi ha criticato la sua gestione: "Si facciano avanti tutti coloro che in questi mesi hanno criticato l'operato della società Sciotto, senza mai alzare un dito, e anzi impiegando ogni risorsa per ostacolare e distruggere il Messina Calcio".

Sciotto ha concluso respingendo le accuse di aver abbandonato il club: "Io non sono scappato. Io non ho decretato la fine del calcio professionistico a Messina non iscrivendo per capriccio la squadra al campionato. Io sono stato costretto ad andare via, contro la mia volontà. Negare questa verità è l'ultimo atto di disonestà nei miei confronti. Pur nel dolore e nell'amarezza sono sereno. Perché per otto anni ho dato tutto quello che potevo al mio amato Acr Messina. Ora non posso più fare nulla. Mi spiace. Sempre e solo forza Messina".

Sezione: Serie C / Data: Mar 04 marzo 2025 alle 07:15
Autore: Anna Laura Giannini
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