Giuseppe Laterza, allenatore di questa stagione vincente del Taranto, è stato ospite della redazione di GiornaleRossoBlu.It per la trasmissione “Tifo Web”. Il mister ha raccontato la stagione appena trascorsa, rispondendo alle domande del direttore Maurizio Mazzarella e degli altri ospiti presenti in trasmissione.
LE ULTIME DUE PARTITE – Abbiamo preparato le ultime due partite con la consapevolezza che sarebbero state decisive. È stato come se fossero un’unica partita, in cui un tempo durava però 95 minuti. Dopo la partita con il Cerignola sapevamo di andare in contro ad una battaglia decisiva.
LA SFIDA DI TARANTO – Quando ho accettato Taranto l’ho fatto con tanta voglia, ambizione ed entusiasmo. Quando venni due fa allo Iacovone, con il Fasano, per la prima volta, confidai a Giuseppe Lentini che mi sarebbe piaciuto allenare questa squadra. Quando accettai Taranto mi presero tutti per pazzo. Entrando il primo giorno in quello spogliatoio mi accorsi che avremmo potuto lavorare nel modo giusto. Io e il mio staff ci abbiamo sempre creduto.
IL PRESIDENTE MASSIMO GIOVE – Massimo Giove già dal primo giorno mi ha trasmesso tranquillità, dandomi fiducia anche dopo risultati non del tutto positivi. Montervino e Galigani hanno fatto un lavoro molto importante, mettendosi in relazione con il presidente e mettendolo nelle condizioni di non prendere decisioni affrettate.
LA PARTITA DI VENOSA – Alla fine della partita contro il Lavello sono crollato a terra. È stata un corsa lunga 10 mesi. Anche l’ultima partita ci ha messo duramente alla prova. Siamo andati immediatamente in svantaggio, da grande squadra abbiamo saputo ribaltare la squadra e portare a casa i tre punti. È stata una partita strana, vissuta fra emozioni, gioia e paura di non farcela.
IL RISPETTO IN UN GRUPPO – In uno spogliatoio, le uniche cose che esigo sono rispetto e professionalità. Siamo stati un gruppo vero, composto da persone passionali, serie e concentrate unicamente sulla voglia di lavorare. Quando c’è un ambiente così sereno in una squadra, tutto il lavoro è facilitato. Anche il rapporto con i giornalisti è stato fantastico. Ho avuto modo di fare le conferenze in un ambiente sereno e in cui vigeva il massimo rispetto fra tutti.
LA PARTITA A CASARANO – Un allenatore vive anche di sensazioni. Nonostante loro avessero il doppio degli uomini a disposizione, mi sentivo forte, sapevo di poter fare affidamento sui miei ragazzi. A fine partita, meritavamo la vittoria. Siamo tornati da Casarano con una consapevolezza maggiore della nostra forza.
LA PROSSIMA LEGA PRO – Ad oggi ho sensazioni positive sulla prossima stagione. È ora che le altre piazze riconoscano l’importanza di questa società e il suo blasone. Oltre a quello che dovremo fare noi, anche le altre squadre devono essere consapevoli di dover venire a giocare allo Iacovone.
PROFESSIONALITÀ E INFORTUNI – Giocatori come Matute servirebbero in qualsiasi squadra, così come Alfageme che, rompendosi il coricato a 37 anni, è tornato in anticipo per aiutare la squadra. Anche Diaz ha fatto un grande campionato, adattandosi perfettamente al mio modo di giocare. In questa stagione ho spesso schierato dei ragazzi non al meglio della condizione fisica, nonostante ciò, sono sempre stati tutti a disposizione per dare il loro contributo.
Autore: Redazione NotiziarioCalcio.com / Twitter: @NotiziarioC
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