Cavese, il diggì Filippi: «Dopo tre stagioni di battaglie in D vogliamo assestarci in Lega Pro»

02.07.2024 12:15 di  Elena Carzaniga   vedi letture
Cavese, il diggì Filippi: «Dopo tre stagioni di battaglie in D vogliamo assestarci in Lega Pro»

Durante l'appuntamento pomeridiano di "A Tutta C", il programma di TMW Radio dedicato alla Serie C, è intervenuto Clemente Filippi, direttore generale della Cavese, per fare il punto della situazione dopo il ritorno della squadra campana tra i professionisti.

«Quello di D è stato un campionato in cui siamo stati molto continui, e la classifica lo ha dimostrato, visto che abbiamo chiuso a +16 dal secondo posto. Qualche piccolo momento di flessione c’è stato all’inizio, ma solamente per via della rivoluzione della rosa e del nuovo tecnico in panchina. La Serie D è il campionato più difficile, perché oltre alla prima non promuove nessuno, ma l'ambiente è stato bravo a superare le insidie, tanto da portare la squadra a vincere con quattro giornate d’anticipo».

Juventus Next Gen con voi nel girone C?
«È una novità assoluta per il Girone C, ci prepareremo per affrontarla. Sarà comunque un’esperienza interessante, perché la Juventus Next Gen è una veterana della categoria, con alle spalle delle risorse diverse rispetto agli altri club di C».

Di Napoli riconfermato in panchina. Quali sono ora le prospettive?
«Come direzione sportiva, insieme al presidente, abbiamo deciso di confermare Logiudice e il tecnico, dando continuità al progetto. Di Napoli era arrivato in un momento complicato, ma c’è stato un exploit anche con lui e ora c’è la convinzione di poter fare una buona Serie C, sapendo però che bisognerà cambiare ulteriormente l’atteggiamento mentale per assestarsi in questa categoria dopo tre anni di battaglie in Serie D».

Neopromosse del girone C, cosa aspettarsi?
«Io parlo per la Cavese: dobbiamo consolidarci e fare dei passi di assestamento. L’obiettivo principale è la salvezza con meno patemi possibili, ma ora è il momento in cui bisogna gettare le basi».

Ultima: questione stadio e rapporto col territorio di Cava de' Tirreni?
«Innanzitutto il nostro stadio ha superato a pieno voti i parametri strutturali. Sul territorio, negli ultimi due anni, abbiamo provato a far tornare il senso di appartenenza, facendo anche incontri con le scuole della città e coinvolgendo varie scuole calcio. Cerchiamo di tendere una mano anche a queste realtà, partendo dall’idea che il calcio da cortile è finito. E che con le rette di molte scuole calcio questo sport sta diventando uno sport d’élite. La Federazione potrebbe stanziare degli incentivi per le famiglie meno abbienti per dare la possibilità a tutti i bambini di giocare a calcio. Poi servono allenatori delle giovanili che istruiscano veramente, e in questo senso noi abbiamo tante richieste di affiliazione».