Il Messina naviga in cattive acque, oggi 18° forza del girone C di Serie C (praticamente ultima, considerato i fallimenti di Turris e Taranto), con appena 13 punti in classifica, anche a causa della penalizzazione di 4 punti. Come se non bastasse, l'attuale società, che ha sostituito l'ex presidente Sciotto lo scorso 2 gennaio, è praticamente assente. 

Per cercare di saperne di più, noi di Notiziariocalcio.com abbiamo contattato Francesco Straface, giornalista di Messina Sportiva, da sempre molto attento alle vicissitudini dei peloritani.

La situazione sportiva e societaria

«La situazione è molto delicata. Il playout si disputa solo se resti ad 8 o meno punti di distacco; oggi siamo a -9 dalla Casertana e giocheremo anche una gara in meno rispetto a loro. Il Messina ha perso anche i 9 punti delle tre vittorie con Taranto e Turris, affrontate quando erano molto più competitive. La situazione societaria è delicata, non sono stati pagati i contributi a metà febbraio ed è arrivata questa penalizzazione di 4 punti. La proprietà non è presente sul territorio e, tra l'altro, pare possa arrivare anche un altro deferimento. L'amministratore Doudou Cissè è sempre all'estero, il presidente Stefano Alaimo da qualche settimana non si vede allo stadio. C'è grande incertezza, si teme il 4° fallimento in 32 anni, perché comunque ci sono situazioni economiche da sanare, sarebbe difficile anche iscriversi in D. Ci sono trattative per un'altra cordata capitanata da Francesco Borgosano, un manager messinese che lavora da un decennio negli Usa, Ceo della "Huddle", che realizza Infrastrutture di rete, ma si conosce ben poco a riguardo. Domenica scorsa c'erano quasi 7000 tifosi allo stadio per la gara col Catania, e per una squadra quasi condannata alla retrocessione non mi pare poco... I tifosi hanno chiesto alla squadra di crederci, si proverà in queste 5 giornate a farlo, ma è chiaro che la situazione è davvero critica».

Le critiche all'ex presidente Sciotto

«Il discorso è che lui per anni ha sempre lamentato l'inconsistenza di chi voleva comprare il Messina e in effetti molto spesso si sono presentati imprenditori rivelatisi poco solidi. Per anni ha detto che si sarebbe fatto da parte se alla sua porta bussava qualcuno di solido in grado di garantire il futuro. Dopo sei mesi di contestazione dura, lui, che ha anche problemi di salute, ha deciso di lasciare, ma ha lasciato ad una proprietà che, dopo 15 giorni della presentazione ufficiale al comune, già non ha onorato i contributi... Sono apparsi tutt'altro che solidi, evidentemente non c'è disponibilità economica. Sciotto è stato contestato anche domenica scorsa: 8 anni di gestione, cambiati tantissimi direttori sportivi ed allenatori, ritiri tardivi, rivoluzioni a gennaio, cosa che ha portato anche ad un aggravio di costi. Sciotto ha comunque mantenuto un 20% di quote del club, e pare che non abbia ricevuto la prima parte dei 2.5 milioni che doveva ricevere per la vendita del club. Ma se non si sono pagati i circa 115 mila euro di contributi per novembre, dicembre e gennaio... Non vedo come possano arrivare cifre più alte».

Il futuro del club

«Futuro? Domanda non semplice. La piazza spera in una salvezza in extremis, magari propiziata da un altro cambio di proprietà. Con i nuovi regolamenti, se si fallisce bisogna ripartire da due categorie più in basso, come per Taranto e Turris. La Messana, l'altra squadra di Messina, ha grosse possibilità di salire in Eccellenza: in quel caso si rischierebbe l'ennesimo cambio di denominazione, e poi bisogna capire se vogliono "sacrificare" il loro progetto. La piazza spera in una svolta societaria, altrimenti si dovrà guardare altrove...»

Sezione: Esclusiva NC / Data: Mar 18 marzo 2025 alle 19:06
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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