Regna un clima di profonda delusione e comprensibile pessimismo in casa Messina dopo la sconfitta nel derby contro il Catania. Il malcontento non è legato solo al valore simbolico di una partita così sentita, ma soprattutto alle conseguenze sulla classifica, che si presenta ora in termini drammatici per i giallorossi, attualmente ultimi e con una prospettiva concreta di retrocessione in Serie D.

La situazione è particolarmente preoccupante considerando i nove punti di distacco che separano i peloritani dalla Casertana, margine che, se mantenuto, precluderebbe anche la possibilità di disputare i playout, condannando la Acr al ritorno tra i Dilettanti dopo quattro stagioni consecutive in Serie C. La complessità aumenta anche per via delle esclusioni di Taranto e Turris dal campionato, che hanno alterato il calendario: il Messina si troverà a giocare una partita in meno rispetto alle dirette concorrenti, non potendo affrontare i corallini.

Nonostante il momento difficile, la squadra guidata da Simone Banchieri continua a mostrare determinazione: nell'ultima partita ha lottato con convinzione, pur non riuscendo a concretizzare le occasioni create, come dimostra la traversa colpita nel secondo tempo da Tordini. Sebbene le circostanze appaiano avverse, la dirigenza tecnica invita a non cercare alibi, che potrebbero solo disperdere energie preziose.

Con il tempo che stringe, l'attenzione è già rivolta alla prossima trasferta contro il Giugliano, dove sarà fondamentale tornare a fare punti. Una vittoria potrebbe rappresentare la scintilla necessaria per ridare fiducia all'intero ambiente. Per i giocatori non è facile isolarsi dal contesto negativo, ma continuano a crederci, cercando motivazioni interiori.

In questo scenario complesso, preoccupa l'assenza di segnali confortanti dalla proprietà: nessun socio era presente allo stadio "Franco Scoglio" durante il derby, lasciando l'impressione di una squadra abbandonata dai vertici societari, che ora gioca principalmente per orgoglio e per rispetto verso i tifosi. Questi ultimi, con straordinaria maturità, hanno cercato di incoraggiare i giocatori anche dopo la sconfitta, dimostrando un attaccamento encomiabile: quasi 7000 presenze tra curva e tribuna, numeri sorprendenti per una squadra ultima in classifica e con un futuro incerto.

Nonostante tutto, non è ancora il momento di arrendersi. La strada è in salita, ma c'è l'impegno a lottare con dignità fino all'ultimo istante della stagione. A maggio sarà tempo di bilanci e di pianificare il futuro del calcio messinese, che dovrà ripartire da basi solide sotto il profilo economico, umano e organizzativo.

Una speranza arriva dalla trattativa, mantenuta finora riservata, con un gruppo americano rappresentato dal manager messinese Francesco Borgosano. Il negoziato non si preannuncia semplice, per motivi facilmente intuibili, ma le imminenti scadenze di aprile impongono decisioni rapide.

Sezione: Serie C / Data: Mar 18 marzo 2025 alle 18:45
Autore: Luigi Redaelli
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