Ternana, il pres. D'Alessandro: «Se non c'è nulla di concreto è inutile che parlo»

Il presidente della Ternana, Stefano D'Alessandro, ha rilasciato importanti dichiarazioni sullo stato attuale del club rossoverde, con particolare attenzione ai colloqui in corso con Tagliavento. Le sue parole, riportate da Ternananews.it, delineano un quadro di trattative in evoluzione, gestite con particolare riservatezza.

Il numero uno del club umbro ha confermato di aver personalmente incontrato Tagliavento presso la sede della Ternana Women, sottolineando però la sua preferenza per un approccio discreto: «A me non piace alzare i veli su tante situazioni. Ho parlato personalmente Tagliavento per incontrarlo. L'ho incontrato nella sede della Ternana Women».

D'Alessandro ha evidenziato come ci siano ancora alcune questioni da definire, pur assicurando che il lavoro procede costantemente: «Ci sono da sciogliere un po' di nodi. Stiamo andando avanti. Non stiamo fermi». Il presidente ha poi voluto rimarcare la reciproca volontà di raggiungere un accordo: «Da parte mia e della Ternana c'è tutta la voglia di andare avanti. La volontà di entrambe le parti è quella di voler trovare un punto d'incontro».

Particolarmente significativo è stato il richiamo alla prudenza comunicativa, con D'Alessandro che ha precisato: «A me non piace alzare troppi polveroni. Se non c'è nulla di concreto è inutile che parlo». Il presidente ha però lasciato intendere che potrebbero esserci sviluppi a breve termine: «Credo che già in questa settimana ci saranno novità».

Nel corso dell'intervento, D'Alessandro ha anche fatto riferimento alle dinamiche negoziali, sottolineando l'importanza di comprendere le varie sfaccettature della trattativa: «A volte c'è anche il gioco delle parti che va capito. Non c'è mai un problema. I pezzi di carta poi parlano».

In chiusura, il presidente ha ribadito la delicatezza della situazione e la necessità di gestirla con la massima cautela: «Questo è un argomento molto scivoloso. Si fa presto ad interpretare in maniera sbagliata le parole. Meglio lavorare sottotraccia».