Pergolettese, mister Mussa: «Mi sembra che l'Albinoleffe stia facendo un po' il nostro percorso»

L'allenatore della Pergolettese, Giovanni Mussa, ha analizzato con lucidità il momento della squadra, sottolineando la necessità di una crescita costante e di una maggiore concretezza sotto porta.

"Tutte le partite presentano punti pesanti, ma mi sembra che l'Albinoleffe stia facendo un po' il nostro percorso", ha dichiarato Mussa in vista della sfida contro i bergamaschi. "Una squadra in crescita, come lo siamo noi, una squadra che ha dei principi di gioco importanti. Noi dovremo chiaramente cercare di sbagliare un po' meno e di essere più concreti nelle due aree."

La giovane età della rosa è un fattore che l'allenatore tiene in considerazione, ma al tempo stesso invita i suoi ragazzi a maturare più rapidamente: "È vero che ci diciamo sempre che la squadra è la più giovane del girone e quindi gli va dato tempo, però poi il tempo scade anche. Adesso bisogna cominciare ad essere concreti e maturare con maggiore velocità."

I gol degli attaccanti sono un tema caldo in casa Pergolettese. Mussa, però, mostra fiducia nei suoi attaccanti: "Sarei preoccupato se non avessimo avuto delle occasioni, ma Piu domenica le ha avute, così come Parker e Anelli. Devono rimanere sereni, poi i gol arriveranno."

L'allenatore ha poi sottolineato l'importanza di eliminare gli errori individuali che sono costati cari alla squadra nelle prime giornate: "Non possiamo più permettercelo. Non stiamo a recriminare sugli errori commessi sabato dal portiere che è un 2004 o dei due difensori 2005, perché nel percorso di crescita ci stanno, ma bisogna anche accompagnare i ragazzi a gestire l'errore commesso."

Un aspetto positivo è sicuramente la condizione fisica della squadra, frutto di un nuovo metodo di lavoro: "Abbiamo scelto un nuovo metodo di lavoro. Mi sono attirato qualche critica iniziale per le tante partite iniziali in preparazione ma, secondo me, la dimostrazione ad oggi è questa. La partita aiuta ad essere il miglior allenamento dell'anno e a dividere i carichi perché, non facendo giocare sempre gli stessi, si riesce a portare tutti in condizione."