Il questore di Lucca ha adottato misure severe nei confronti dei responsabili degli violenti scontri avvenuti domenica 23 febbraio tra le tifoserie di Lucchese e Perugia.
L'episodio, che ha trasformato l'area di servizio Versilia Est dell'autostrada A12 in un campo di battaglia, si è concluso con l'emissione di 14 provvedimenti di Daspo, per un totale di 56 anni di interdizione dagli stadi italiani.
Sanzioni esemplari per prevenire nuove violenze
I provvedimenti hanno colpito sei sostenitori lucchesi e otto perugini, con divieti di accesso agli impianti sportivi che variano da un minimo di tre a un massimo di sette anni. Per quattro dei quattordici ultras coinvolti, già noti alle forze dell'ordine per precedenti episodi simili, è stata disposta anche una misura accessoria particolarmente restrittiva: l'obbligo di presentarsi presso la questura di competenza durante lo svolgimento delle partite della propria squadra.
La ricostruzione dell'agguato premeditato
Secondo quanto emerso dalle indagini condotte dalle autorità, i fatti si sono svolti mentre i tifosi della Lucchese erano in viaggio verso Sestri Levante per assistere alla partita della loro squadra. Contemporaneamente, i sostenitori del Perugia si stavano dirigendo verso Chiavari per seguire l'incontro degli umbri.
La ricostruzione degli investigatori dipinge uno scenario inquietante: gli ultras perugini, già presenti nell'area di servizio, avrebbero deliberatamente atteso l'arrivo dei rivali lucchesi per tendere loro un agguato. Ne è scaturita una violenta colluttazione proseguita per diversi minuti, che ha messo seriamente a rischio non solo l'incolumità dei partecipanti, ma anche quella degli altri automobilisti in transito.
La situazione è diventata così critica da richiedere la chiusura temporanea della carreggiata nord dell'autostrada A12, una misura eccezionale resasi necessaria per prevenire possibili incidenti stradali. Sul luogo degli scontri sono intervenuti tempestivamente gli agenti della polizia stradale, mentre le Digos di Lucca e Perugia hanno immediatamente avviato le indagini per identificare i responsabili.
Le conseguenze penali e disciplinari
Gli accertamenti investigativi hanno portato all'individuazione di 14 persone, tutte attualmente indagate per i reati di rissa e interruzione aggravata di pubblico servizio. Durante le verifiche, alcuni tifosi sono stati trovati in possesso di caschi e strumenti utilizzati per coprire il volto durante gli scontri, chiaro segno della premeditazione dell'azione violenta.
Un particolare significativo emerso dalle indagini riguarda un sostenitore perugino che, nel tentativo di eludere l'identificazione, aveva parzialmente occultato la targa della propria auto utilizzando del nastro adesivo. Questo dettaglio ha ulteriormente aggravato la posizione degli indagati, evidenziando la pianificazione dell'attacco.
Il bilancio degli scontri include anche un ferito grave: un tifoso lucchese di 40 anni è stato colpito con una spranga, riportando una frattura che ha comportato una prognosi di 40 giorni.
Il provvedimento del Ministero dell'Interno
La gravità degli eventi ha spinto il Ministero dell'Interno ad adottare misure ancora più severe. Il 27 febbraio, appena quattro giorni dopo gli scontri, è stato emesso un provvedimento che vieta le trasferte ai tifosi di Lucchese e Perugia per un periodo di quattro mesi.
Autore: Redazione Notiziario del Calcio / Twitter: @NotiziarioC
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