Cairese, mister Nappi: «Bravi a lasciare da parte il fioretto e a sfoderare l'ascia»

La Cairese conquista un punto prezioso nel match casalingo contro il Saluzzo, terminato con il risultato di 1-1. Un pareggio che porta i gialloblù a quota 31 punti in classifica, al termine di una sfida che ha visto i piemontesi dominare nel primo tempo e all'inizio della seconda frazione, prima che i padroni di casa prendessero in mano le redini del gioco dopo il 60', trovando il gol con Oubakent e sfiorando addirittura la vittoria in due occasioni con Turone e Gargiulo, sfruttando la superiorità numerica.

Il tecnico Marco Nappi ha analizzato la prestazione dei suoi ragazzi con lucidità: "Ieri è stata la classica partita da Serie D, un match sporco e combattuto. Siamo stati bravi a lasciare da parte il fioretto e a sfoderare l'ascia contro una formazione combattiva. Era difficile fraseggiare anche per le condizioni del campo, ma ci abbiamo provato".

Particolare menzione per la prestazione di Turone, centrocampista in costante crescita che oggi ha impressionato per quantità di palloni recuperati, contribuendo anche alla costruzione del gol e sfiorando la rete personale. Nappi ne esalta le qualità: "Turone è devastante, gioca sempre al massimo e recupera un sacco di palloni. Deve migliorare imparando a fare un tocco in meno".

Interrogato sul recente periodo positivo della squadra, caratterizzato da sette partite che hanno risollevato le sorti della formazione, l'allenatore ha le idee chiare su quali siano state le più emblematiche:

"Scelgo le partite decise negli ultimi minuti, dove la squadra ha dimostrato di non voler mollare mai. I valori tecnici e tattici sono importanti ma quello che conta di più è lo spirito con cui si scende in campo".

Con i playoff ora distanti solo 6 punti, la squadra può affrontare le prossime sfide con maggiore serenità, ma senza perdere l'ambizione che ha sempre contraddistinto il pensiero del mister:

"Lo ribadisco che per me la salvezza non è un obiettivo. Sono sempre stato abituato a guardare in alto. Da giocatore puntavo alla Serie A e anche come allenatore voglio fare il massimo. Ora i playoff sono distanti, ma la mia squadra deve puntare sempre in alto. La salvezza sarà poi una conseguenza".