Perugia, mister Cangelosi: «I ragazzi mi hanno dimostrato di aver capito cosa voglio»

Il Perugia è alla ricerca di una svolta dopo sei giornate senza vittorie e tre sconfitte consecutive. L'arrivo di Vincenzo Cangelosi in panchina non ha ancora prodotto i risultati sperati, ma il tecnico ha lavorato intensamente con la squadra durante la settimana, come ha spiegato alla vigilia del posticipo contro l'Ascoli.

"Abbiamo lavorato su diversi aspetti," ha dichiarato Cangelosi. "Mi interessava continuare il lavoro iniziato al mio arrivo. Abbiamo lavorato in particolare sulla fase offensiva, che dopo la prima partita era l'aspetto principale da migliorare per creare più occasioni negli ultimi 30 metri. Sono soddisfatto del lavoro svolto e spero di vedere dei miglioramenti già domani. I ragazzi mi hanno dimostrato di aver capito cosa voglio."

Cangelosi ha poi parlato del lavoro svolto durante la settimana: "Quando una squadra ha dei problemi, deve lavorare di più. Essendo arrivato da poco e avendo avuto una settimana piena a disposizione, ho cercato di fare più allenamenti per farmi conoscere. Ho fatto diverse prove per avere più possibilità di scelta e per conoscere meglio le caratteristiche dei giocatori."

Riguardo ai giocatori convocati, Cangelosi ha dichiarato: "Ho convocato 24 giocatori. Agosti, Di Maggio e Angella sono rimasti fuori. Lewis non è convocato, non lo ritengo ancora pronto. Seghetti ha avuto una ricaduta di un vecchio problema. Riccardi è a disposizione, devo valutare se farlo giocare dall'inizio o a partita in corso."

Cangelosi ha poi parlato dell'importanza della partita contro l'Ascoli: "In questo momento tutte le partite sono importanti. Ragiono partita per partita, dobbiamo concentrarci su questa per ritrovare la serenità. L'Ascoli è una squadra forte, con un centrocampo importante e un attacco pericoloso. Ha vinto a Pescara due settimane fa, dovremo evitare di concedergli ripartenze perché sono molto bravi."

Infine, Cangelosi ha espresso la sua vicinanza a Zdeněk Zeman: "Ci eravamo visti lunedì scorso e nulla faceva presagire quanto successo. Lo conosco da 50 anni, per me è come un secondo padre o un fratello maggiore. La sua tempra lo aiuterà a superare questo momento. L'ho abbracciato e ho parlato con sua moglie, che mi ha tranquillizzato."