Diana carica la Feralpisalò: «Dobbiamo ritrovare la giusta intensità»

Alla vigilia dell'importante sfida contro la Virtus Verona, l'allenatore della Feralpisalò Aimo Diana ha tenuto una conferenza stampa per fare il punto sulla situazione della squadra e sulle aspettative per il match imminente.

Il tecnico ha espresso una cauta soddisfazione per la risposta dei suoi giocatori nell'ultimo periodo, pur ammettendo di non essere rimasto pienamente convinto dalla prestazione nella partita precedente. "La squadra ha risposto bene, nell'ultima partita non mi sono piaciuti molto e non vogliamo attaccarci agli alibi", ha dichiarato Diana, sottolineando l'importanza di trasferire sul campo quanto preparato durante gli allenamenti.

Diana ha riconosciuto che la squadra sta attraversando una fase di alti e bassi, attribuendola al fatto che la Feralpisalò è ancora in fase di costruzione, avendo iniziato la preparazione con un certo ritardo. Nonostante ciò, l'allenatore ha evidenziato l'impegno costante dei suoi ragazzi, pur ammettendo che manca ancora la soddisfazione di ottenere risultati concreti.

Riguardo alla mancanza di gol, Diana ha voluto difendere i suoi attaccanti, sottolineando che le reti possono arrivare da ogni reparto della squadra. Ha poi enfatizzato l'importanza dell'intensità di gioco, notando come questa sia una caratteristica distintiva delle squadre avversarie già in forma.

Commentando il prossimo incontro con la Virtus Verona, Diana ha espresso una certa preoccupazione, definendo "fastidioso" affrontare una squadra che tradizionalmente parte forte in campionato. Ha suggerito che potrebbe essere preferibile incontrare le squadre di vertice all'inizio della stagione, quando queste potrebbero essere ancora in fase di rodaggio.

L'allenatore ha concluso sottolineando la necessità di un episodio favorevole per sbloccare la situazione, ma ha insistito sull'importanza di cercarlo attraverso le caratteristiche proprie della squadra.

Infine, Diana ha speso parole di elogio per l'allenatore avversario Fresco, definendolo "un'icona del calcio di Serie C" e riconoscendogli la capacità di costruire ogni anno una squadra competitiva nonostante un approccio talvolta considerato "folkloristico".