Con due gol nelle ultime due gare, l’attaccante Simone Tonelli, ha suonato la carica rientrando a pieno regime nelle dinamiche della squadra. Nato il 13 giugno 1991 a Fossombrone, vive a Fano e dopo essere cresciuto nel settore giovanile del Cesena è passato in un breve parentesi in Eccellenza alla Fermana per poi approdare in Serie D col Santarcangelo (categoria in cui ha giocato anche con l’Imolese) e la stagione successiva in serie C con la stessa squadra. Tra i professionisti gioca anche col Venezia e Forlì con cui ha giocato anche la scorsa stagione. “La vittoria di ieri è stata fondamentale perché dà continuità al nostro percorso ed è arrivata contro una squadra come il Francavilla con ambizioni di alta classifica. Lo abbiamo visto ieri e in effetti è una squadra complicata da affrontare, ma sbloccare la gara ci ha aiutati”.
Hai segnato il raddoppio realizzando il secondo gol in altrettante gare…
“Sicuramente questo fa bene dal punto di vista psicologico e motivazionale, ci tenevo molto a dare il mio contributo e sto dando il massimo”.
Tutto dopo un avvio non semplice per te in cui hai iniziato la stagione senza giocare a causa di un leggero infortunio subìto in allenamento alla vigilia dell’inizio del Campionato. Che periodo è stato?
“Poteva essere un episodio che poteva in qualche modo condizionarmi invece devo riconoscere un grande merito del mister Tiozzo e di tutto lo staff, oltre che dei miei compagni, perché mi hanno fatto vivere e superare tutto con grande serenità. Ci hanno inculcato che siamo tutti importanti, fin dall’inizio della preparazione, ed è effettivamente così, lo sto vivendo in prima persona. Non è mai facile superare alcuni momenti, ma tutti stiamo dimostrando che teniamo a Matelica. Dobbiamo dare il meglio possibile dentro e fuori dal campo”.
Come ti sembra questo girone?
“E’ un girone che ricordo da quando ho giocato col Santarcangelo e vincemmo il Campionato. Era un girone di ferro quell’anno con Sambendettese, Teramo. Non è cambiato molto perché serve grande autostima e organizzazione oltre a forza da vendere e voglia di lottare. E’ fondamentale riuscire a rimanere nello status giusto, mantenendo concentrazione, intensità e impegno. E’ quello che ci chiede il mister e finchè c’è questo spirito penso che saremo sulla strada giusta”.
L’esperienza che ricordi con più piacere?
“Sicuramente l’anno in D col Santarcangelo. Siamo partiti con l’obiettivo di salvarci. Eravamo una squadra molto giovane, poi si è innescato un meccanismo tale per cui abbiamo ottenuto diverse vittorie, compattato il gruppo, preso autostima e siamo riusciti a vincere facendo qualcosa di incredibile anche perché il Santarcangelo non era mai stato nei professionisti. E’ stato qualcosa di unico e storico”.
Momenti difficili ci sono stati?
“Non ho mai pensato di lasciare, ma si purtroppo, fa parte del gioco. Diciamo che dopo l’anno a Forlì in cui avevo fatto 28 presenze e 4 gol, sono rimasto inspiegabilmente senza squadra. Non è stato semplice, sono riuscito a reagire e poi mi sono rilanciato, piano piano”.
Il tuo giocatore preferito?
“Alex Del Piero. Sono cresciuto con lui e le sue videocassette quindi è il mio idolo”.
Domenica vi attende la gara con L’Aquila. Ogni settimana non lascia respiro, che gara ti aspetti?
“Devo dire che è così. Anche se dicono che L’Aquila abbia qualche problema, credo che ogni giocatore quando scende in campo lo fa per dare il massimo, a maggior ragione in partite come questa. Ormai quando incontrano noi, tutti ci tengono a dare quel qualcosa in più. Noi dobbiamo pensare a quei 90, 95, 97 minuti e basta, dando tutto e il giusto approccio chiunque sia l’avversario. Gare come queste si preparano da sé dal punto di vista psicologico, ma noi dobbiamo continuare a cercare il miglioramento continuo sotto ogni aspetto”.
Autore: Massimo Poerio
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