Ormai da quasi un decennio è il calciatore più vincente della Campania tanto da essere considerato l'Ibrahimovic del calcio regionale. Sì perchè Luigi Agata (33) è un calciatore che ormai da sette anni puntualmente riesce a portare la squadra in cui gioca in Serie D, un record quindi a maggior ragione se si pensa che si tratta, ovviamente, di sette società diverse. Forse è per questo che alla fine finisce per giocare sempre in Eccellenza anche quando, come l'anno scorso, cominciò il torneo di Serie D con la casacca dell'Agropoli che aveva trascinato la stagione prima di peso nel massimo campionato nazionale dilettantistico. Poi a dicembre il passaggio al Torrecuso, voluto fortemente dall'allora tecnico Troise, ed ovviamente ora i sanniti disputeranno il campionato interregionale.
Centrocampista offensivo, Agata è l'arma che spesso viene usata dai tecnici per aprire le difese avversarie. Che giochi sulla destra, a sinistra, o talvolta dietro la punta, non importa: la sua velocità e la sua tecnica lo rendono un arma micidiale. Uno così, insomma, di certo non ti aspetti che sia senza contratto ed invece, nel mercato della crisi economica globale, capita anche questo. La redazione di NotiziarioCalcio.com l'ha contattato in esclusiva per conoscere il suo pensiero in merito.
Cominciamo dalla fine. La mancata rinconferma al Torrecuso...
"Sinceramente sono deluso perchè quando l'anno scorso ho scelto di sposare il progetto del Torrecuso l'ho fatto perchè era ambizioso ed importante. Fino all'ultimo la società ha detto che io e Montaperto eravano riconfermati, poi qualcosa è cambiato. Il direttore Costagliola è andato via e la società ci ha comunicato che il budget sarebbe stato ridimensionato e quindi dovevamo andare via".
Ci tolga ancora una curiosità a proposito del Torrecuso. Lei arrivo fortemente voluto da mister Troise che poi fu esonerato dalla società. Ci può dire cosa è successo?
"Troise è un signor allenatore, bravissimo dal punto di vista tattico che è un aspetto che cura in maniera maniacale. Le sue capacità del resto non le scopro io. Probabilmente è stato mandato via perchè non era più in sintonia con la società, pagando anche il suo carattere forte. Francamente io, così come i miei compagni, mi sono trovato benissimo con lui così come con Santosuosso dopo".
Veniamo al presente. Ormai lei è un vero e proprio talismano per chi vuole vincere il campionato di eccellenza, però nonostante questo è senza contratto...
"Si, è una cosa che io stesso faccio fatica a spiegarmi. Vincere sette campionati consecutivi ed essere fermi è difficiel da comprendermi, forse non bisogna più vincere per trovare progetti importanti. Oggi la crisi economica generale si ripercuote anche nel mondo del calcio ed è ovvio che anche noi giocatori dobbiamo capire la situazione. Talvolta mi domando se qualche società non eviti di chiamarmi pensando che il sottoscritto chieda la luna. A me interessa esclusivamente di legarmi ad una società con un progetto serio ed ora come ora, a parte qualche società di Serie D, in Campania al momento ci sono soltanto Frattese ed Angri che si stanno muovendo per realizzare progetti interessanti. Per il resto non mi sembra che in giro ci siano esempi meritevoli di elogi".
Che lei non abbia ricevuto alcuna offerta, però, è proprio poco credibile. Ci dica la verità...
"Assolutamente, ho avuto solo dei sondaggi ma al momento non mi sono pervenute offerte concrete. Tramite Montaperto sono stato contattato dall'Angri. Ora un contatto l'ho avuto col Sant'Antonio Abate dove sembra possa nascere qualcosa di interessante se va in porto il cambio di proprietà. Ribadisco, però, che al momento non c'è nulla di concreto, nulla che sia avvvenuto come piace a me e cioè faccia a faccia. Sono libero e pronto a valutare ogni offerta".
Tanta Eccellenza ma è davvero così impossibile vederla in Serie D?
"Affatto, lo scorso anno fino a dicembre ho giocato con l'Agropoli e quindi posso dire che io non ne faccio una questione di categoria. Serie D o Eccellenza importa poco, io sono aperto a qualunque soluzione che riesca ad intrigarmi. Ho fame di campo, ho ancora fame di vittorie e prima di ferragosto spero di riuscire a trovare una sistemazione perchè non nascondo che lo stare fermo sta diventando intollerabile. Il calcio è la mia unica passione e voglio tornare a correre col pallone tra i piedi".
Ci permetta, quando ha nominato l'Agropoli il suo sguardo e la sua voce sono cambiati oppure mi sono sbagliato?
"No. L'Agropoli è un po' un mio rimpianto. Confesso che è la mia squadra del cuore, da lì non me ne sarei mai andato. Purtroppo però per motivi personali mi ritrovai a prendere una scelta difficile".
Non voglio essere indelicato, ci può spiegare meglio?
"La mia famiglia aveva bisogno di me, mia figlia è piccola e lo stress delle lunghe trasferte che ci imponeva il campionato siciliano non faceva che aumentare il tempo in cui ero fuori casa. Così scelsi di avvicinarmi per stare il più possibile vicino alla mia famiglia e sposai il proggetto del Torrecuso. Agropoli però l'avrò sempre nel cuore e non smetterò mai di ringraziare i tifosi, la società ed il presidente per avermi fatto sentire in famiglia. Gli auguro tutto il meglio".
A questo punto un pronostico sul prossimo torneo in Serie D dell'Agropoli è d'obbligo...
"Il girone siciliano non è certamente semplice. Detto questo però devo dire che la società ha strutturato anche quest'anno una squadra di ottimo livello, con un grande attacco. A questo si deve aggiungere poi l'aver affidato la panchina ad un grande allenatore come Mario Pietropinto (che Agata conosce bene avendo vinto insieme il campionato con il Serre, ndr). Sono fiducioso, penso che si batteranno fino alla fine per il vertice della classifica".
Autore: Marco Pompeo / Twitter: @Marco_Pompeo
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